Le indiscrezioni della vigilia sono state confermate: la mobilità, insieme all'energia, è la grande protagonista del Green Deal europeo presentato dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von del Leyen.

Il piano ha un obiettivo finale ambizioso e ben preciso: tagliare almeno del 50% le emissioni di gas serra entro il 2030 (rispetto al 1990) e raggiungere prima del 2050 la neutralità climatica, che vuol dire zero CO2.

Una mobilità sostenibile e smart

Fronte trasporti, la roadmap illustrata da von der Leyen imprime già dal prossimo anno una forte accelerazione verso la sostenibilità, con il lancio della “Strategy for sustainable and smart mobility”, accompagnata con ogni probabilità da un'iniezione di risorse dedicate all'infrastrutturazione (vedi in primis alla voce colonnine).

E a proposito di infrastrutture, il 2021 sarà l'anno della revisione della cosiddetta direttiva Dafi, che contiene gli obiettivi europei in termini di punti di ricarica elettrici e per il rifornimento dei carburanti alternativi.

colonnina di ricarica

Più colonnine con la revisione della direttiva Dafi

Sulla Dafi, lo ricordiamo, l'esecutivo Ue ha promosso la scorsa primavera una consultazione tra gli stakeholder a cui ha preso parte anche Motus-E. Nell'occasione, l'associazione italiana della filiera e-mobility ha chiesto tra l'altro di fissare nuovi target minimi vincolanti per lo sviluppo del network di ricarica.

Come trapelato nei giorni scorsi, inoltre, il Green Deal apre anche all'applicazione al trasporto su strada del sistema Ets, che opera secondo il principio della limitazione e dello scambio delle emissioni. E per le batterie? Alla Battery Alliance Ue si affiancherà un piano strategico ad hoc.

No Smog Mobility

Arriva il “Patto europeo per il clima”

Particolarmente denso infine il cronoprogramma sul fronte energetico, destinato a inserirsi nel solco del “Patto europeo per il clima” in arrivo il prossimo marzo. A giugno 2020, invece, sarà la volta del giudizio di Bruxelles sui Piani energia-clima (Pniec) dei singoli Paesi membri, e un anno dopo sarà rivista la direttiva sulla tassazione energetica, finalizzata a penalizzare i combustibili fossili.