Il via libera definitivo della Camera alla Manovra è arrivato oggi all'alba, ponendo fine anche alla querelle sulla revisione delle tasse sulle auto aziendali. La fiducia sul provvedimento è stata incassata con 312 voti a favore, 153 contrari e due astenuti.
Dalla stretta alla rimodulazione “green”
L'intervento sulle tasse aziendali ha causato non poche fibrillazioni all'interno della maggioranza, con un cambiamento in corsa notevole: dalla stretta ipotizzata inizialmente si è passati infatti a una rimodulazione.
Rimodulazione che a sua volta si configura ora come un incentivo per le auto elettriche e ibride, con le vetture sotto i 60 g/km di CO2 emessa che vedono il valore del fringe benefit tassato in busta paga scendere dal 30 al 25% del costo chilometrico annuo determinato dalle tabelle Aci.
Chi viene premiato e chi viene punito
Le disposizioni aggiornate si applicheranno solo ai nuovi contratti a partire da luglio ed il maggiore gettito della misura atteso inizialmente è stato sostanzialmente azzerato. Come detto, il fringe benefit scende al 25% sulle auto aziendali con emissioni CO2 inferiori a 60 g/km, mentre resta al 30% per i mezzi tra 60 e 160 g/km.
Per i veicoli con emissioni tra i 160 e i 190 g/km la percentuale passa al 40% nel 2020 e al 50% dal 2021, mentre per le auto oltre i 190 g/km scatta il 50% il prossimo anno e il 60% dal 2021.
Emissioni CO2 (g/km) | Fringe benefit |
Da 0 a 60 | 25% |
Da 61 a 160 | 30% |
Da 161 a 190 | 40% nel 2020 - 50% dal 2021 |
Oltre 190 | 50% nel 2020 - 60% dal 2021 |