Studiare e sviluppare test sulla compatibilità con l’idrogeno dei bruciatori industriali e di altre apparecchiature già in esercizio, nonché avviare sperimentazioni, analisi e scouting tecnologico su produzione, stoccaggio e distribuzione. Sono questi gli obiettivi del memorandum of understanding che Snam ha firmato con Rina, player di primo piano nei servizi di testing, certificazioni e consulenze ingegneristiche.

L’idea alla base dell’intesa, spiegano le due aziende, è quella di avviare una collaborazione sul fronte dell’idrogeno per realizzare il potenziale di quello che definiscono “un vettore energetico fondamentale per la lotta ai cambiamenti climatici e la decarbonizzazione”.

Un primo passo

L’introduzione di idrogeno nelle reti energetiche, sostengono Snam e Rina, “può rappresentare il primo passo per la diffusione e lo sviluppo di idrogeno verde da fonti rinnovabili, abbattendone i costi”.

L’idrogeno in prospettiva potrebbe sfruttare le infrastrutture per la distribuzione gas esistenti e in questo senso Snam ha avviato con successo lo scorso anno in provincia di Salerno il primo test in Europa di immissione dell’idrogeno nella propria rete di trasmissione, con percentuali in volume fino al 10%.

Una filiera italiana

“Uniamo le competenze di Snam e quelle di Rina per accelerare l’introduzione dell’idrogeno come nuovo vettore pulito per il sistema energetico e dare ulteriore slancio alla creazione di una filiera italiana”, spiega l’a.d. di Snam, Marco Alverà, “l’utilizzo di idrogeno verde nelle infrastrutture esistenti avrà un ruolo decisivo per abilitare la transizione energetica e raggiungere gli obiettivi climatici, creando al tempo stesso nuove occasioni di sviluppo economico, ora più che mai fondamentali”.