La decarbonizzazione dell'auto continua il suo percorso, al netto di ciò che accadrà al termine di questa pandemia mondiale, anche se le case hanno chiesto un time out sui vincoli ambientali.
Aziende e case auto stanno infatti ampliando e ristrutturando le proprie linee produttive per riuscire a cambiare la propria natura che da endotermica inizia a mutarsi in elettrica.
Una delle strade, battuta tra gli altri da Toyota e Hyundai è sicuramente quella dell'idrogeno, su cui punta con forza anche BMW.
Primi sviluppi nel 2022
Proprio in virtù del legame già esistente con Toyota, anche BMW si è rivolta infatti a questa tecnologia, tanto che entro il 2022 inizierà un cammino reale con una BMW X5 adattata con un motore elettrico a celle a combustibile a idrogeno.
Fotogallery: BMW i-Hydrogen Next, il motore
Si tratta di un preambolo di quella che sarà la futura BMW i Hydrogen Next. Un progetto con un gruppo propulsore che genera, secondo alcuni dettagli tecnici iniziali, 125 kW di potenza, con una coppia di serbatoi da 700 bar che possono contenere insieme sei chilogrammi di idrogeno con un'autonomia stimata di circa 600 chilometri. Il tutto, con il vantaggio dato dall'idrogeno, di un rifornimento di carburante di soli 3-4 minuti.
Rete e costi
Non si tratta di una progettazione e branca "una tantum": la volontà del gruppo è quella di far diventare l'idrogeno come quarto pilastro all'interno della produzione industriale dell'Elica. Serve però attendere lo sviluppo di una rete infrastrutturale ma ancora prima, una produzione a regime con costi sostenibili. Dunque, verosimilmente, non prima del 2025:
"A nostro avviso, l' idrogeno come vettore energetico deve prima essere prodotto in quantità sufficienti a un prezzo competitivo utilizzando l'elettricità verde . L'idrogeno verrà quindi utilizzato principalmente in applicazioni che non possono essere elettrificate direttamente, come il trasporto pesante a lunga distanza" Klaus Fröhlich, BMW R&D