Il nuovo corso del ministero dei Trasporti, ora ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, è ben chiaro nella testa di Enrico Giovannini.

“Da che ho assunto l’incarico”, ha detto il ministro all’inaugurazione del Corso multidisciplinare sull’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’Università Roma Tre, “ho cercato di portare queste tematiche all’interno del ministero e sono molto lieto che ieri sia stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge che prevede il cambio di nome”.

La scelta del plurale

Una denominazione-manifesto che in un primo momento aveva confuso qualcuno per il plurale di “sostenibili”. Una scelta in realtà molto precisa come spiega Giovannini.

“Un plurale che ho voluto per significare che la sostenibilità non riguarda solo appunto la mobilità, elemento ormai cruciale al centro anche delle strategie di imprese e politica, ma - spiega il ministro - anche le infrastrutture sostenibili, ovvero capaci di durare nel tempo ma anche di ridurre al massimo l’impatto ambientale, migliorare l’impatto sociale”.

Un cambio culturale

Ricordando infine l’intenzione del presidente Draghi di portare in Costituzione il principio dello sviluppo sostenibile e della giustizia tra generazioni, Giovannini sottolinea che “questa nuova impostazione” è parte di un indispensabile “cambiamento culturale”, che dovrà essere declinato anche “a livello locale, a livello regionale, a livello di città”.