La transizione energetica italiana mette a segno un altro passo in avanti. Il sindaco di La Spezia, Pierluigi Peracchini, ha infatti reso nota la conferma da parte del ministero dell’Ambiente – confluito ora nel nuovo superministero per la Transizione ecologica – della chiusura entro il 2021 della centrale a carbone della città ligure.

Una decisione che – salvo sorprese – si intreccia con l’impegno da parte di Enel di chiudere tutti gli impianti a carbone della Penisola entro il 2025, a fronte di un maggiore impiego del gas e soprattutto delle fonti rinnovabili.

Una tappa importante

Esulta il Wwf. La lettera inviata dal Minambiente al Comune ligure, rileva l’associazione ambientalista, “fornisce un messaggio chiaro del fatto che occorre rispettare le procedure ambientali e, di fatto, andare a chiudere gli impianti termoelettrici a carbone non più rispondenti alle prescrizioni delle procedure ambientali stesse”.

pannelli fotovoltaici

La chiusura della centrale a carbone di La Spezia (600MWe), insiste il Wwf, “rappresenta una tappa importante per l’uscita dalla produzione elettrica a carbone del nostro Paese”.

Occhi aperti

Sulla questione però l’associazione tiene alta la guardia. Il Wwf, si legge in una nota, “auspica che questo pronunciamento non venga ostacolato da altri dicasteri in base a supposte carenze di rete, dal momento che in Liguria c’è già un gruppo da quasi 800MWe funzionante di un’altra centrale a gas (Vado Ligure) che lavora a scartamento ridotto”. Quest’ultima, in particolare, avrebbe generato circa 1.900 GWh/anno a fronte di una capacità di oltre 5.000.

Anche il sindaco Peracchini, dal canto suo, sottolinea che continuerà “a vigilare perché a tutte queste missive si mantengano gli impegni presi”.

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