In Europa le emissioni di CO2 legate al mondo dell’auto si stanno abbassando. Lo dice Jato Dynamics, che ha analizzato i dati del 2020 rispetto a quelli degli anni precedenti. Certo, lo scorso anno la pandemia ci ha messo del suo, portando a una generale contrazione delle vendite che ha amplificato le percentuali di crescita di ibride ed elettriche, che non hanno mai rallentato. Ma i dati danno indicazioni interessanti.
Soprattutto perché, per effetto delle stringenti normative (e multe) per ridurre le emissioni, tutti i costruttori hanno virato con decisione verso un’elettrificazione della propria gamma. E le auto elettriche e plug-in, che l’anno scorso hanno totalizzato 1,21 milioni di immatricolazioni, hanno avuto un ruolo chiave.
La situazione migliora rispetto al 2019
Proprio grazie a elettriche e plug-in, la media delle emissioni di CO2 delle nuove auto di 21 Paesi europei presi in considerazione da Jato è stata di 106,7 g/km (NEDC), si tratta di un valore del 12% inferiore rispetto a quanto registrato nel 2019. Merito, come detto, delle tante auto con ricarica esterna vendute nel 2020 rispetto al 2019, anno in cui con 466.000 unità non andarono oltre il 3,1%.
Interessante notare che lo scorso anno si è interrotto un trend di crescita che non si arrestava dal 2016 e che aveva portato le emissioni da 117,7 g/km ai 121,6 del 2019. La pandemia, come detto, ha sostenuto la crescita di peso delle EV in Europa. Ma il trend, una volta che il mercato tornerà ad esprimere il massimo potenziale, potrebbe rafforzarsi ulteriormente, visti gli sforzi delle Case nella lotta alle CO2.

In sei sotto “quota 100”
In questo scenario, Danimarca, Olanda, Portogallo, Svezia, Francia e Finlandia sono riuscite a scendere sotto la soglia psicologica dei 100 g/km di CO2. Non a caso si tratta di 6 mercati in cui le elettriche hanno fatto registrare i numeri più alti: in Svezia arrivando al 32% di quota e in Olanda fermandosi ad un ottimo 25%. La Norvegia fa ancora meglio, chiaramente, ma non è stata presa in considerazione.
Al contrario, nei Paesi in cui le EV faticano a prendere piede – stiamo parlando ad esempio di Slovacchia, Repubblica Ceca e Polonia – si sono registrate le emissioni medie di CO2 più alte.
I passi avanti dei SUV
Se c’è un dato che balza all’occhio, è quello dei SUV. Categoria demonizzata per eccellenza, soprattutto in passato, è quella che oggi fa registrare la riduzione media di emissioni più consistente: -16,2 g/km di CO2 di media tra il 2019 e il 2020. Un ottimo dato, considerando che proprio le vetture a ruote alte dominano il mercato del Vecchio Continente e rappresentano il 40% delle vendite totali di auto.

Anche in questo caso, se c’è una causa che ha permesso di ridurre le emissioni, quella è da ricercarsi nel fatto che sempre più modelli hanno sposato varie forme di ibridazione e in alcuni casi sono diventati anche del tutto elettrici. Meno male, visto che i SUV emettono in media il 18% in più delle auto stradali e che anche un SUV di dimensioni compatte è responsabile di emissioni maggiori rispetto ad una berlina di rappresentanza a causa di peso e resistenza all’avanzamento.