Nel processo di conversione in legge del decreto Sostegni spunta una novità assoluta per la mobilità elettrica. Di cosa si tratta? Della possibilità di rendere a zero emissioni i vecchi camion a gasolio.
Il cosiddetto retrofit è già possibile nel nostro Paese per le auto e lo sarà anche per le due ruote. Ma finora non si era ancora parlato di mezzi pesanti. Presto invece anche queste “maxi-conversioni” potrebbero diventare realtà, per effetto di un emendamento ad hoc del M5S, approvato ieri nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato e ora al vaglio dell’Aula.
Categorie N2 e N3
“Con un emendamento al decreto Sostegni, che ho elaborato con il collega senatore Cristiano Anastasi”, spiega il deputato pentastellato, Alberto Zolezzi, “la possibilità di convertire un veicolo diesel trasformandolo in un veicolo elettrico viene estesa anche ai mezzi pesanti, oltre le 3,5 tonnellate, categorie N2 e N3”.
“Finora il retrofit per i mezzi pesanti era consentito solo per i trasporti di persone e non è previsto alcun vantaggio nelle gare anche se consente il risparmio del 75% rispetto all’acquisto di mezzi nuovi”, osserva ancora Zolezzi, secondo cui “riadattare all’alimentazione elettrica gli autocarri adibiti al trasporto merci consente di abbattere le emissioni e, allo stesso tempo, produce un forte vantaggio economico”.
Un impulso al retrofit
Secondo il deputato 5 Stelle, le aziende potrebbero avere dei vantaggi economici “a riconvertire mezzi già in uso” e “inoltre, in questo modo si dà impulso alle imprese che si occupano di retrofit e che potranno aumentare il numero degli interventi di riconversione”.
“Riadattare all’alimentazione elettrica mezzi vecchi ha un duplice valore ambientale”, insiste Zolezzi, con riferimento al riutilizzo del mezzo e al taglio delle emissioni allo scarico, ma anche “una chiara convenienza economica”. “Si possono spendere 100mila euro per un bus da 49 posti contro i 400mila euro per acquistarne uno nuovo”, osserva il deputato.