Tesla non bada a spese per assicurarsi più nichel e litio, elementi oggi indispensabili per costruire le batterie delle auto elettriche. La Casa, quindi, ha intenzione di spendere ogni anno cifre a nove zeri per comprare le materie prime dall’Australia, Paese che vanta un’importantissima industria mineraria.

L’annuncio è arrivato da Robyn Denholm, la presidente di Palo Alto, al Minerals Council of Australia: “Prevediamo che la nostra spesa per i minerali provenienti dalla zona aumenterà a più di 1 miliardo di dollari all’anno per i prossimi anni”.

Australia terra di Tesla

Tre quarti del litio usato da Tesla per costruire le sue vetture proviene già dall’isola, insieme a un quarto del nichel. Nessun’altra specificazione, durante l’evento, su quanto questo pesi alle casse della Casa. Denholm ha però elogiato le imprese locali, ora più alleate di prima: “Le società minerarie australiane hanno buona reputazione, grande competenza, professionalità e sono le preferite dai produttori, sempre più preoccupati di soddisfare i requisiti ESG (Environmental, Social and Governance), sia di oggi che del futuro”.

Robyn Denholm Elon Musk

Alle parole di Denholm, si sono aggiunte quelle di Elon Musk: “Ecco da dove otteniamo la maggior parte del nostro litio. In più, mentre le batterie dei telefoni fanno un uso massiccio del cobalto nel catodo, Tesla usa soprattutto il nichel, che è più complicato, ma ha una migliore densità di energia”.

Grandi ambizioni

Che, oltre al nichel, la Casa voglia garantirsi più litio non sorprende. Dato l’alto uso che le Tesla fanno di questo minerale, superiore a quello di Volkswagen, Renault e Byd messe insieme, è normale che Palo Alto voglia essere sicura di riuscire a costruire più batterie e accontentare tutti i suoi automobilisti.

Se poi si considerano i risultati ottenuti nel primo trimestre, addirittura migliori rispetto alle previsioni, e che la produzione di auto potrebbe raggiungere il milione di auto nel 2021, le altissime ambizioni di Palo Alto hanno ora un’arma in più.