Essere il primo produttore al mondo di auto elettriche significa anche consumare più ingredienti per le batterie. A cominciare dal famoso “oro bianco”. Secondo l'ultimo rapporto di Adamas Intelligence, il record di vendite registrato nel 2020 da Palo Alto ha portato 18.700 tonnellate di carbonato di litio (LCE) sulle strade di tutto il mondo.

La società di consulenza stima che si tratti di una quantità superiore a quella usata complessivamente da BYD, Volkswagen, Renault e Audi, le quattro Case posizionate dietro Tesla nella classifica dei costruttori. Le cose non cambiano neanche se di VW e BYD si considerano gli interi Gruppi, invece dei singoli marchi.

Tesla lithium report 20210507 (source: Adamas Intelligence)

Quanto per modelli e regioni?

Adamas Intelligence stila anche le graduatorie del consumo di litio dei vari modelli e nelle diverse zone del mondo. Così, se l’auto elettrica di Palo Alto più “affamata” di minerali è la Model 3 (67% dell’uso totale della Casa), la regione in cui le Tesla piacciono di più sono le Americhe.

Classifica per modello:

  1. Model 3: 67%
  2. Model Y: 17%
  3. Model S e X: 16%

Classifica per regione:

  1. Americhe: 47%
  2. Asia Pacifico: 34%
  3. Europa: 19%:
  4. Altre zone: meno dell’1%

Meno idrossido, più carbonato

La società di consulenza spiega che, fino a marzo 2020, il minerale usato per le batterie di Tesla (da 50-100 kWh) si presentava al 100% come idrossido. Nel quarto trimestre, la quota è scesa all’84%, grazie all’apporto del carbonato di litio e alle forniture di celle LFP (litio-ferro-fosfato), da parte del colosso CATL, per le Model 3 prodotte in Cina.

Tesla lithium report 20210507 (source: Adamas Intelligence)

E proprio il Dragone potrebbe perdere clienti importanti in materia, dopo che l’Europa ha lanciato la sfida per l’indipendenza dalle esportazioni di oro bianco, con l’obiettivo di diventare il primo produttore al mondo di batterie.