Renault è una delle prime Case a sposare l’elettrico e con l’arrivo di Luca De Meo al timone del gruppo ha virato con ancor più decisione verso la mobilità del futuro. Con l’evento Eways di oggi accelera ulteriormente nella direzione delle zero emissioni e illustra le tappe che seguirà da qui al 2030.
È lo stesso De Meo a tracciare una panoramica di quello che Renault si appresta ad affrontare. “Abbiamo deciso di spingere ancor di più sull’elettrificazione. Punteremo su una profonda riorganizzazione aziendale, su nuove tecnologie che ci permettano di raggiungere una produzione più efficiente e lavoreremo anche sulla seconda vita delle batterie”.
Il piano fino al 2030
“L’obiettivo - prosegue De Meo - è quello di affermarci come il gruppo più green d’Europa con un mix al 2030 in cui il 90% delle auto vendute sarà esclusivamente elettrico. Siamo fiduciosi, visto che dal 2009 ad oggi abbiamo già investito 5 miliardi di euro nell’elettrificazione e ne investiremo altri 10 nei prossimi 5 anni. Questo ci porterà a dimezzare i costi delle batterie nei prossimi 10 anni, e consideriamo che già lo abbiamo dimezzato rispetto a 10 anni fa”.
La nascita della ElectriCity
Già annunciata nel recente passato, la ElectryCity nascerà dall’unione di tre fabbriche Renault presenti in Francia: Douai, Maubeuge e Ruitz. Questi siti produttivi si concentreranno sulla produzione di veicoli elettrici e una volta a pieno regime, intorno al 2025, avranno una capacità produttiva complessiva di 400.000 auto.
La nascita della ElectryCity offrirà numerosi vantaggi. Prima di tutto, grazie all’ottimizzazione della rete di fornitori e all’unione di una serie di strutture accessorie in entità centralizzate, oltre a creare 700 nuovi posti di lavoro, permetterà di ridurre i costi del 3%. Inoltre, per accorciare la catena del valore, si avvarrà anche di una nuova fabbrica di batterie che raggiungerà i 24 GWh all’anno.
I tre pilastri della produzione
Sposare l’elettrificazione significa produrre auto elettriche. Renault, da questo punto di vista, ha stabilito di far nascere la prossima gamma elettrica attraverso nuove piattaforme, nuovi motori e nuove batterie. Per quanto riguarda il primo aspetto, Renault utilizzerà due piattaforme modulari:
- CMF-EV, dedicata alle vetture di Segmento C e D, esordirà nel 2022 con la Megane elettrica e nel 2025 sarà utilizzata per la produzione di 700.000 veicoli l’anno.
- CMF- BEV, dedicata alle vetture di Segmento B, esordirà nel 2025 con la Renault 5 e una volta a pieno regime sarà utilizzata per la produzione di 3 milioni di citycar a zero emissioni all’anno.
Motori sempre più compatti
Parlando di motori, Renault ha utilizzato dagli esordi unità sincrone eccitate elettricamente. Questi motori EESM hanno il vantaggio di non adottare magneti di terre rare ed è per questo che la Casa continuerà a montare questo tipo di propulsori sulle sue elettriche. Oltre all’assenza di magneti di terre rare sono anche i più efficienti in condizioni di guida autostradale o a medio carico e ottimizzano i consumi di energia sul misto.
Saranno evoluti, tanto che nel 2024 Renault presenterà la nuova generazione di EEMS, più efficienti e più compatti. Grazie alla collaborazione con STMicroelectronics saranno inseriti in un sistema “all-in-1” che a partire dal 2025 comprenderà, oltre al nuovo motore, un sistema chiamato “one box” che include tutta l’elettronica di potenza.
Rispetto a un powertrain tradizionale, il sistema “all-in-one” è più compatto del 45%, riduce i costi del 30%, è compatibile con l’architettura a 800 volt e riduce anche gli sprechi di energia del 45%, un aumento dell’efficienza che porta un incremento medio dell’autonomia calcolabile intorno ai 20 km. Ma Renault, insieme alla startup francese Whylot, sta lavorando anche su un motore a flusso assiale che arriverà sui powertrain ibridi nel 2025 e che potrebbe avere sbocchi anche sulle elettriche pure.
L’universo delle batterie
A differenza di altre Case, Renault punterà esclusivamente su batterie NMC (Nichel, manganese e cobalto). Saranno realizzate con metodi altamente standardizzati e sfrutteranno due tipi di celle simili tra loro con diverse caratteristiche tecniche: una sarà di fascia alta, con maggiore densità energetica, e una sarà meno evoluta, adatta per essere usata nelle citycar. Sulla Renault 5 e sulla Renault 4, che la Casa ha confermato e che per ora sviluppa con il nome in codice di 4ever.
Andando oltre la tecnologia in senso stretto, proprio grazie a queste batterie la Casa potrà offrire tutta una serie di servizi accessori, come il vehicle to grid o la realizzazione di impianti di stoccaggio, che permetteranno di integrare sempre più l’auto elettrica all’interno di un ecosistema sostenibile.