Il battery swap potrebbe presto oltrepassare i confini della Cina. Eneos Holdings, infatti, grazie alla collaborazione con la startup statunitense Ample, starebbe lavorando per lanciare il "cambio volante” delle batterie anche in Giappone. Ma non solo, perché il servizio si appresta a sbarcare anche negli Stati Uniti.
L’obiettivo dichiarato è quello di rendere il "rifornimento" delle auto elettriche veloce e conveniente, anche se come sappiamo non mancano certo le criticità per questa tecnologia.
Si parte nel 2022
Il progetto di Eneos si basa su una tecnologia di Ample che permette di effettuare la sostituzione della batteria in pochi minuti e con una procedura completamente automatizzata. Dovrebbe essere attivo entro la primavera del 2022 e, inizialmente, vedrà coinvolte alcune società di trasporto persone e di consegna dell’ultimo miglio.
La peculiarità di queste stazioni di battery swap sarà quella di essere integrate con la rete elettrica: potranno funzionare come accumulatori di energia e come fornitori di corrente nei momenti di grande consumo di elettricità da parte delle città.
Anche negli Usa
Come detto, la tecnologia Ample utilizzata da Eneos in Giappone dal prossimo anno comincerà a prendere piede anche negli Usa. La startup californiana, infatti, ha avviato un progetto pilota a San Francisco in cui delle auto elettriche opportunamente modificate potranno ricevere una batteria carica in soli 10 minuti di sosta.
Anche in questo caso, il processo è completamente robotizzato. Una Nissan Leaf modificata dotata di una batteria da 32 kWh appositamente prodotta dalla stessa Ample, ad esempio, può sostituire la batteria a un costo di 13 dollari (poco più di 10 euro) e guadagnare così oltre 200 km di autonomia.
Ci sono già 100 utenti
Ample ha già attivato 5 stazioni per il battery swap in California. Sono utilizzate da circa 100 autisti Uber che compiono in media 1,3 cambi al giorno. L’iniziativa non è paragonabile con quella che vede oltre 600 stazioni per la sostituzione della batteria in Cina, Paese dove probabilmente entro la fine dell’anno si arriverà ad averne 1.000.
“Ma nella terra del Dragone aziende come NIO e Geely, tra le principali protagoniste di questa tecnologia, possono godere di un consistente supporto governativo – ha spiegato Khaled Hassounah, uno dei due fondatori di Ample – mentre negli Usa non ci siamo ancora resi conto di quanto questa pratica possa essere utile per la diffusione dell’auto elettrica”.
E in Europa?
L’esperimento a stelle e strisce per il momento sembra funzionare. Gli automobilisti noleggiano le auto elettriche compatibili con il battery swap di Ample direttamente da Uber e da altre aziende convenzionate e pagano un canone mensile al quale ogni settimana aggiungono il costo per le sostituzioni delle batterie.
La pratica sembra avere iniziato a interessare anche alcune Case europee. Come Renault ad esempio, in tempi non sospetti già pioniere di questa tecnologia, che per bocca del suo CEO Luca De Meo fatto sapere nei mesi scorsi che il battery swap è una delle cose su stanno lavorando.