La Renault 5 elettrica sarà offerta a un prezzo che gli stessi vertici della Casa definiscono accessibile. Facendo i conti, la prossima citycar a zero emissioni della Casa francese dovrebbe piazzarsi a metà strada tra Twingo e Zoe, con prezzo di partenza inferiore ai 30.000 euro. Che con gli incentivi attualmente in vigore in Italia, in caso di rottamazione, potrebbe arrivare sotto i 20.000.
Sarebbe un bel colpo, considerando che delle rivali dirette, dalla Peugeot e-208 alla Fiat 500 elettrica (anche se la torinese è un po’ più piccola e ancora non disponibile con le 4 porte) partono rispettivamente da 33.000 e 29.900 euro. La nuova R5 potrebbe essere anche un’alternativa anche alla Renault Clio, che di base parte da poco più su di 15.000 euro ma che nella versione ibrida si inserisce in una forbice di prezzo compresa tra i 21.950 e i 27.700 euro.
Il segreto nelle batterie
Ma come farà la nuova Renault 5 a potersi permette un prezzo simile? La risposta l’ha data lo stesso Luca De Meo, CEO della Casa della Losanga e principale artefice del rilancio del brand al grido “Renaulution”. Il manager ha detto infatti che l’auto sfrutterà particolari batterie di tipo litio-ferro-fosfato LFP in alternativa alle più costose batterie NMC (nichel manganese cobalto).
Fotogallery: Renault R5 Prototype, la nuova elettrica che guarda alla tradizione
Qualche anno fa le batterie pesavano per quasi il 50% dell’intero costo di produzione di un’auto elettrica. Oggi con le migliorie in campo tecnologico e le economie di scala si è arrivati a circa il 30%, che è un bel taglio ma ancora una percentuale consistente. E con le LFP si può limare ulteriormente l’impatto economico sui costi di un’auto a zero emissioni.
Tutti gli occhi sulle LFP
Le celle LFP non piacciono solo a Renault. Tesla già le usa su certi modelli (come la Model 3 Made in China ad esempio), che proprio per questo motivo è venduta ad un prezzo inferiore. Lo stesso fa la cinese BYD, la seconda Casa al mondo per volumi di vendita di auto elettriche.
Anche Volkswagen ha detto di pensare di montarle sui modelli costruiti sulla piattaforma MEB (sulla quale nascono per esempio ID.3, ID.4 ma anche Skoda Enyaq ed Audi Q4 e-tron) proprio per ridurre i costi. E lo stesso starebbe facendo Apple.

La Casa tedesca e il colosso di Cupertino starebbero valutando questa composizione chimica perché grazie a diverse architetture costruttive a livello di celle e moduli, le batterie LFP presto potrebbero migliorare molto a livello di prestazioni, invadendo letteralmente il mercato in poco tempo.
A tutto E-Tech
Ma torniamo a Renault. La Casa, forte anche dell’arrivo della nuova piattaforma sviluppata con Nissan (quella su cui nasce la Ariya e su cui nascerà la Megane eVision) sta riorganizzando l’intera gamma elettrificata (ibride, plug-in ed elettriche pure), radunandola sotto la sigla comune E-Tech. La mossa, se da una parte potrebbe generare un po’ di confusione, dall’altra vuole dare un segnale chiaro sull’attenzione che stanno ponendo alla transizione energetica, con una gamma sempre più articolata:
- Twizy
- Twingo Electric
- Zoe
- Kangoo Z.E.
- Master Z.E.
- Clio E-Tech Hybrid
- Captur E-Tech Plug-in Hybrid
- Megane E-Tech Plug-in Hybrid
Fiducia nelle zero emissioni
Renault punta sull’elettrico anche a fronte dei dati incoraggianti arrivati da un’indagine che proprio la Casa francese ha affidato a Ipsos, istituto di ricerca che ha intervistato 5.000 persone che vivono nei 5 principali mercati europei (Germania, UK, Francia, Spagna e Italia).

Dall’indagine è emerso che in Europa il 54% degli intervistati ritiene che la transizione sia troppo lenta e per quanto il 76% dichiari di non aver mai guidato un’auto elettrica, più della metà pensa di acquistare un’elettrica in futuro. E il 38% la prenderà in considerazione come prossimo veicolo. In Italia va ancora meglio, un italiano su due si dice pronto ad acquistare un’auto elettrica, addirittura due su tre si sentono attratti dall’ibrido.
È anche in base a questo che Renault si prepara ad affrontare il futuro con nuovi modelli elettrici e nuovi servizi dedicati alla eMobility. Sul primo fronte, dallo stabilimento francese di Douai arriveranno proprio R5 e Megane eVision, sul secondo fronte si attende la piena entrata in funzione di Mobilize, nuova divisione della Casa dedicata al car sharing e alla mobilità pay-per-use.