Foxconn è sempre più concentrata sull’auto e, in particolare, sull’auto elettrica. La multinazionale taiwanese che produce componenti elettrici ed elettronici per aziende del calibro di Apple, Xiaomi, Sony o Amazon ha annunciato la volontà di costruire tre nuove fabbriche in Usa, Thailandia e Europa. A dirlo è stato il CEO Liu Young in persona durante una conference call con gli investitori.
I primi due stabilimenti verranno costruiti nel 2022 e la produzione dovrebbe cominciare già l’anno successivo. Per l'Europa i tempi potrebbero essere un po' più lunghi. Core business, in tutti e tre i casi, sarà però la produzione di vetture a batteria.
Negli Usa (anche) con Fisker
Lo stabilimento statunitense, per esempio, sarà dedicato, tra le altre cose, alla produzione di auto a zero emissioni insieme a Fisker. Le due società hanno già annunciato a febbraio la collaborazione per dare vita al “Project Pear”, il cui obiettivo sarà la costruzione di un “nuovo tipo di veicolo elettrico”. Da decidere resta la location della nuova attività produttiva. Alcune indiscrezioni riportate dal giornale giapponese Nikkei parlano di dialoghi con tre stati differenti, tra cui quello del Wisconsin.
Quest’ultimo sembrerebbe il più adatto ai progetti di Foxconn, visto che l’azienda lì è già presente con un altro impianto che per di più, stando a quanto dichiarato da Reuters, dà lavoro solo a 1.454 dei 13.000 dipendenti previsti inizialmente. Con qualche modifica, proprio quella fabbrica potrebbe essere accogliere le nuove linee.

In Thailandia con la big oil PTT
In Thailandia, invece, la costruzione di un nuovo stabilimento accoglierà un altro progetto di Foxconn. L’azienda, infatti, ha dato vita a una joint venture con PTT, compagnia petrolifera locale, al fine di creare una piattaforma per nuove auto elettriche. I lavori procedono dallo scorso giugno e mirano alla realizzazione di 200.000 vetture all’anno. Anche in questo caso la città che ospiterà il nuovo stabilimento non è ancora nota.
Secondo i piani, i veicoli verranno dapprima venduti sui mercati locali, anche in vista dell’inasprimento delle normative sulle emissioni propugnato dal governo thailandese. In un secondo momento verranno poi esportati in altri Paesi del Sud Est Asiatico.
Aspettando l’Europa
Nonostante l’annuncio di Liu Young comprendesse anche l’Europa come meta per la costruzione di nuovi stabilimenti, nessuna informazione di rilievo è stata rilasciata in proposito. Certo, con la crescita delle immatricolazioni, i nostri mercati fanno gola a molte realtà asiatiche.
In ogni caso, se i progetti europei dovessero andare in porto, Foxconn rafforzerebbe la propria presenza nel Vecchio Continente, dove potrebbe sfruttare la già avviata collaborazione con Stellantis per la produzione di servizi digitali e di sistemi di infotainment.