C’è una piccola rivoluzione in arrivo nel mondo delle biciclette a pedalata assistita. Si tratta di un inedito sistema in cui un generatore installato direttamente al centro dei pedali è in grado di convertire l’energia meccanica in energia elettrica. Questo sistema permette di accumulare questa energia in una batteria e di inviarla a un motorino elettrico posto all’altezza della ruota posteriore.
Il nuovo sistema, realizzato dall’azienda tedesca Schaeffler in collaborazione con Heinzmann, realtà specializzata proprio nella produzione di trasmissioni per e-Bike, si chiama Free Drive e offre una serie di interessanti vantaggi.
Niente più catena
Prima di tutto, elimina la necessità di qualsiasi forma di trasmissione della potenza. Con il Free Ride non sono necessarie cinghie, catene o alberi di trasmissione. Si tratta di un sistema di assistenza “bike-by-wire” gestito da una piccola centralina elettronica che dialoga con il generatore, la batteria e con il motore.
Questa soluzione è molto utile ad esempio sulle cargo-bike, dove la presenza di tre o più ruote e la maggiore distanza tra i due assi a volte costringe i progettisti a soluzioni insolite, a lunghe catene o a strani rimandi della trasmissione. Inoltre, anche sulle biciclette dall’architettura tradizionale, permette di contenere gli ingombri, semplicemente facendo passare l’impianto elettrico all’interno del telaio per mettere in collegamento il generatore, la batteria e il motore posteriore.
Diversi livelli di assistenza
La tecnologia Free Ride ha anche un sistema di recupero dell’energia in frenata e permette di ricaricare la batteria anche pedalando. Inoltre, come accade sulla maggior parte delle biciclette elettriche (che in Europa stanno prendendo sempre più piede), è regolabile e offre diversi livelli di assistenza. In pratica aumenta o diminuisce lo sforzo sui pedali in base alle esigenze del ciclista.
Il motore, dal canto suo, non è particolarmente potente. Arriva a 250 W, perché questo è il limite imposto dalla normativa tedesca sulle e-Bike, dove (come in Italia e a differenza degli Stati Uniti) in assenza di pedalata non è consentita l’erogazione di energia alla ruota.