Sembra assurdo, ma contare troppi costruttori di auto elettriche all’interno dei propri confini può addirittura diventare un problema. Eppure è quello che sta accadendo in Cina, dove il Governo sta pensando a una strategia per mettere ordine in un mercato con troppi player.

A parlare da Pechino è stato Xiao Yaqing, ministro dell’Industria e della Tecnologia informatica, che nelle scorse ore ha spiegato come la cavalcata degli ultimi 10 anni, compiuta dal Dragone per conquistare il mercato delle vetture a batteria, abbia portato a un rischioso sovraffollamento. E la contromossa, potrebbe impensierire non poco il poderoso recupero dell'Europa.

Più grandi e più forti

Il perché del sovraffollamento? L’ha spiegato lo stesso Yaqing in conferma stampa: “Guardando al futuro, le aziende per veicoli elettrici dovrebbero crescere e rafforzarsi. In questo momento – è la ragione della preoccupazione – abbiamo troppe Case costruttrici, per lo più piccole e sparse”.

Qual è quindi la soluzione a cui sta pensando Pechino? “Il mercato – ha continuato Yaqing – dovrebbe essere pienamente sfruttato, perciò incoraggiamo gli sforzi per procedere a fusioni e ristrutturazioni nel settore dei veicoli elettrici, in modo da aumentare ulteriormente la nostra concentrazione”.

Polestar Cina fabbrica

Messaggio all’Europa

In pratica, la Cina sta preparando delle misure di consolidamento del settore, per ridurre il numero di brand “elettrici” (circa 300), e renderli al tempo stesso più competitivi, convogliando tutte le risorse nelle aziende chiave.

Secondo quanto riferito da Bloomberg, la ricetta prevede non solo le fusioni tra aziende, ma anche di fissare un tasso minimo di capacità produttiva da soddisfare nel settore e nelle province del Paese, così chi non raggiungerà i numeri previsti non potrà veder approvati ulteriori progetti. Nel recente passato, si è parlato anche dell'ipotesi di un "software di Stato" per le auto elettriche.

Il tasso medio di crescita raggiunto l’anno scorso è stato di circa il 53%. Un numero che, all’ombra della Grande Muraglia, non è considerato sufficiente per mantenere e provare ad aumentare ancora il vantaggio competitivo conquistato ai danni dell’Europa, che dal canto suo lavora alacremente per rendersi indipendente dall’Asia lungo tutta la filiera EV.

La cinesina per l'Europa al Salone di Monaco