Si chiama Renaulution la grande strategia sull’elettrificazione della Losanga. Epicentro della conversione alle zero emissioni sarà ElectriCity, il grande complesso industriale nel nord della Francia che sta nascendo dall’unione di tre stabilimenti: Douai, Maubeuge e Ruitz.
L’obiettivo finale è costruire più di 400.000 veicoli a batteria ogni anno entro il 2025, impiegando circa 5.000 collaboratori. Come si sta muovendo la Casa francese per convertire le linee di produzione, passando dalle auto endotermiche a quelle elettriche?
Si parte con la Megane
Renault ha svelato i segreti del nuovo vestito dato a Douai. Prima di tutto, ha fatto sapere che gli investimenti fatti qui per la transizione verso la mobilità sostenibile sono stati pari a 550 milioni di euro. Gli interventi iniziali hanno riguardato la linea di assemblaggio, capace di sfornare diversi tipi di veicoli grazie alla sua flessibilità.
Il primo modello a vedere la luce sarà la Nuova Megane E-Tech Electric. Presentata al Salone di Monaco e in concessionaria dall’anno prossimo, la vettura darà il via all’uso della piattaforma modulare CMF-EV e sarà un’esclusiva di Douai.
“I carrelli automatizzati – scrive la Losanga per descrivere il processo di costruzione – si spostano con migliaia di codici prodotto dei componenti, ognuno repertoriato e destinato a raggiungere il veicolo giusto nel momento giusto lungo la catena”.
Douai ergonomica
Si sale poi al piano superiore della fabbrica, dove i lavoratori, appositamente riqualificati, “preparano ogni singola batteria per inviarla all’impianto di aggancio, che la inserisce direttamente nel veicolo. Nuovi robot e dispositivi di automazione – continua la Casa – vengono utilizzati nel reparto carrozzeria per incrementare la modularità e la flessibilità”. Ogni veicolo, grande o piccolo che sia, “può passare sulla linea che si adatta perfettamente alle sue dimensioni. Ė un calcolo millimetrico, per una geometria perfetta”.
Anche il reparto per la riverniciatura è stato modernizzato, “con le modifiche apportate al bagno di cataforesi, i nuovi robot mastice e l’inedita linea di finitura”, spiega ancora Renault. “Abbiamo lavorato anche sull’ergonomia delle postazioni di lavoro”, ha raccontato invece Luciano Biondo, direttore di ElectriCity. I veicoli in costruzione si muovono infatti su piattaforme che evitano ai collaboratori di spostarsi, mentre le linee di produzione di adattano all’altezza dei dipendenti.
“Abbiamo obiettivi di qualità ambiziosi per i singoli veicoli, in tutte le fasi del processo di produzione, grazie al coinvolgimento di ogni collaboratore. Questa è la promessa che facciamo al cliente con questa nuova generazione di veicoli elettrici”, ha concluso Biondo.
Vicini di casa
Cosa succede invece all’esterno dell’impianto? A meno di 50 metri di distanza dallo stabilimento nascerà una gigafactory per la produzione delle batterie, frutto di una collaborazione firmata tra Renault ed Envision AESC nei mesi scorsi.
La vicinanza tra i due centri, chiude la Casa, “garantisce bassissimo tasso di CO2 per il trasporto, costi fissi ottimizzati e risposta rapida alla domanda dei clienti”. Dopo 50 anni di lavoro e più di 10 milioni di veicoli creati, Douai è quasi pronto per la sfida dell’elettrificazione.