Tesla lo aveva promesso nel 2017 e ora lo sta facendo davvero. Alla Gigafactory Nevada sono stati avvistati i primi Megacharger, i dispositivi di ricarica che saranno utilizzati per il Tesla Semi. I Megacharger, con cui l'azienda di Palo Alto vuole creare una rete di ricarica dedicata al suo camion elettrico sono ancora in costruzione all'interno della fabbrica americana, ma potrebbero entrare presto in funzione.

I piani di Elon Musk, anche in questo caso, sono ambiziosi. Vuole costruire una colonnina in grado di dare 400 miglia di autonomia (tradotto: 644 km) in circa 30 minuti e a prezzi convenienti. Solo così, infatti, i camion elettrici potranno rappresentare un’alternativa competitiva ai tradizionali mezzi pesanti a combustione interna.

Infrastruttura ad hoc

Quattro anni fa, quando Tesla annunciò i Megacharger, parlò della posssibilità di rilasciare energia a una potenza di circa 1 MW, il che avrebbe senso, visto il nome di questi speciali caricatori. Da allora, però, non sono stati dati molti altri dettagli riguardo al progetto, che è finito un po’ nel dimenticatoio visti anche i ritardi e i problemi che hanno afflitto la messa in produzione del Semi.

Con l’avvicinarsi della commercializzazione del camion, però, Tesla non può esimersi dal fornire anche una rete di ricarica adeguata, e così ha iniziato a installare i primi Megacharger sui quali effettuerà tutta una serie di test. Guardando le prime immagini si vede come le nuove stazioni siano più grandi e soprattutto più lunghe di quelle dei Supercharger (che stanno progressivamente aumentando la potenza). Conseguenza del fatto che devono ospitare mezzi ben più grandi di un'auto.

 

La collaborazione con CharIN

Tra le poche notizie rilasciate da Tesla in passato, c’è quella del 2019 in cui si annunciava che a questi nuovi caricatori da 1 MW l’azienda avrebbe lavorato insieme a CharIN, l’associazione che c’è dietro allo standard di ricarica CCS. Lo scorso anno Jerome Guillen, allora a capo del progetto Semi, ha confermato che lo sviluppo dei Megacharger procedeva attraverso la partnership con aziende esterne. Proprio ChargIN dovrebbe essere coinvolta.

Anche perché, al momento, CharIN sta effettivamente lavorando su un nuovo standard per punti di ricarica ad altissima potenza destinati a veicoli commerciali chiamato HPCCV, sigla che sta per High Power Charging for Commercial Vehicles. L’obiettivo è quello di rendere le future stazioni per van e camion interoperabili e compatibili. Tesla, per chiudere il cerchio, è una delle 5 società che ha preso parte al progetto insieme a Electrify America, ABB (attiva ora anche sul fronte Italvolt per la Gigafactory in Piemonte), paXos e Staubli.

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