Annunciato già in estate, il primo tour della Gigafactory Berlino sì è effettivamente tenuto nella data prevista, domenica 9 ottobre, in concomitanza con la locale fiera di paese. L’occasione è stata ghiotta non solo per mettere la parola fine alla lunga serie di tira e molla che hanno ritardato la messa in funzione della fabbrica tedesca, ma anche per mostrare come sarà organizzata la produzione.

Proprio in Germania, infatti, Tesla adotterà nuove linee e nuovi processi che portano la Casa verso una nuova fase, quella delle batterie strutturali con celle 4680. Queste saranno usate sulla Model Y "tedesca", la cui produzione inizierà tra circa un mese, che per quanto vista da fuori non mostri differenze di rilievo con quella che già abbiamo imparato a conoscere, in realtà sfrutta una piattaforma inedita. 

Una tecnologia aeronautica

La nuova piattaforma estremizza l'uso delle ormai ben note Giga Press italiane, che daranno vita non solo alla parte posteriore della scocca, ma anche a quella anteriore. Le due estremità della Model Y saranno poi unite attraverso il pacco batteria, che svolgerà anche la funzione di elemento di raccordo. Questa tecnica è stata illustrata per la prima volta da Elon Musk durante il Battery Day tenutosi circa un anno fa. In quel frangente il numero uno di Tesla presentò anche al mondo le rivoluzionarie celle 4680.

 

La nuova architettura della Model Y Made in Germany, che anche grazie ai nuovi metodi produttivi potrà raggiungere volumi record, trae ispirazione dall’industria aeronautica e aerospaziale, dove spesso i serbatoi di carburante (che si trovano nelle ali degli aerei ad esempio) svolgono anche una funzione strutturale.

Addio moduli

Con l’introduzione delle batterie strutturali, Tesla si prepara anche a dire addio ai moduli, elemento intermedio all’interno della batteria stessa. La Casa passerà a una struttura interna di tipo “cell-to-pack”, in grado di rendere la costruzione più semplice e di aumentare allo stesso tempo la densità energetica.

Le nuove batterie strutturali saranno realizzate in modo tale che i sedili della Model Y (di cui qui trovate la nostra prova completa) saranno direttamente fissati ad esse, con ulteriore risparmio di componenti, di spazio e di soldi.