Vanno avanti i lavori nella “Arena del Futuro”, il circuito messo in cantiere nei mesi scorsi per portare la tecnologia della ricarica a induzione delle auto elettriche in Italia, precisamente vicino all’autostrada A35, che collega Brescia, Bergamo e Milano (BreBeMi).

Un nuovo aggiornamento sullo stato dell’arte è stato pubblicato da Stellantis nelle ultime ore, con un video in timelapse, registrato qualche settimana fa, che mostra finalmente come il circuito stia venendo alla luce.

Nei tempi previsti

A quanto si apprende, il piano sta procedendo secondo la tabella di marcia: il pilot dovrebbe essere completato alla fine di novembre, con l’installazione di tutte le tecnologie necessarie a rifornire le vetture a batteria; dopodiché verrà fissata la data per iniziare i test e arrivare all’apertura.

 

“Arena del Futuro sta prendendo vita”, è l’inizio della didascalia che campeggia sopra il filmato postato dalla Casa sui social. Nei 45 secondi di video, condivisi poi anche da BreBeMi, Stellantis ricorda le caratteristiche del circuito in divenire.

Cos’è Arena del Futuro

Si tratta di un anello in asfalto, annunciato ufficialmente a maggio e lungo poco più di 1 chilometro (1.050 metri per essere precisi), realizzato con una pavimentazione stradale particolarmente resistente all’usura e ad alta carica induttiva. Il sistema permette di ricaricare le auto in movimento e sarà alimentato da una potenza elettrica di 1 Megawatt.

Il pilot sarà dotato di Dynamic Wireless Power Transfer, tecnologia compatibile con diversi tipi di veicoli, che permette di ricaricare la batteria sia in ambiente statico sia dinamico. Il progetto, per rispettare i più elevati standard di sicurezza, sfrutterà anche connessioni 5G e l’Internet of Things. Il progetto rappresenta una delle sperimentazioni più all'avanguardia al mondo di questa tecnologia.

Oltre a Stellantis e BreBeMi, i partner coinvolti sono ABB, Electreon, FIAMM Energy Technology, IVECO, IVECO Bus, Mapei, Pizzarotti, Politecnico di Milano, Prysmian, TIM, Università Roma Tre e Università di Parma.