Mentre l’Italia delle colonnine in autostrada rimane quasi ferma, la Francia corre. Lo fa niente meno che con il gigante oil TotalEnergies, ex Total, che porta avanti il suo progetto di conversione verso la sostenibilità.
La società ha dichiarato un importante investimento da 200 milioni di euro per aggiornare tra le 150 e le 200 delle sue stazioni di rifornimento transalpine, installando le colonnine per la ricarica delle auto elettriche sulla grande viabilità di Parigi e dintorni.
La roadmap
Il maxi piano della società petrolifera è diviso in tre fasi. La prima si chiuderà già alla fine di quest’anno, con la dotazione dei caricatori fast e ultrafast, da 50 kW a 175 kW, in 60 punti di rifornimento.
Si passa al secondo step, con almeno 110 stazioni di servizio autostradali attrezzate per accogliere gli automobilisti in elettrico, con colonnine da 175 kW entro il 2022. Terzo e ultimo passo, arrivare ad avere le infrastrutture per la ricarica in minimo 150 e fino a 200 benzinai sulle autostrade francesi.
A questi numeri, vanno aggiunte altre 100 stazioni ad alta potenza che saranno installate nelle città, con l’obiettivo di offrire ai clienti delle soluzioni per la ricarica fast e ultrafast ogni 150 chilometri. Purtroppo, come denunciato nei giorni scorsi dal numero uno di Enel X, Francesco Venturini, la situazione dalle nostre parti è molto diversa.
Reinvestite le entrate da fossili
“Grazie alle entrate generate dalle nostre attività petrolifere e del gas, possiamo investire massicciamente nelle infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici e accelerare la nostra trasformazione”, ha commentato Alexis Vovk, presidente Marketing & Services di TotalEnergies.
“L'installazione di punti di ricarica per veicoli elettrici ad alta potenza nelle nostre stazioni di servizio autostradali e autostradali in Francia contribuisce al piano di 100.000 punti di ricarica delle autorità pubbliche”, ha concluso.
TotalEnergies ha portato le sue colonnine anche in Italia, alleandosi con il costruttore modenese di moto Energica. La major transalpina fortunatamente non è l'unica che sta investendo anche sulla eMobility: in Italia Eni ha comprato la rete di ricarica di Be Charge e a livello globale Shell vuole arrivare addirittura a 2,5 milioni di caricatori nel mondo entro il 2030.