Se l’Europa vuole assumere una posizione centrale nel settore della produzione delle batterie deve correre. Questa, in estrema sintesi, la posizione di 11 associazioni di categoria che rappresentano diverse aree della catena di valore del comparto, che hanno scritto alle istituzioni europee affinché venga varata una normativa che aiuti a raggiungere gli obiettivi fissati.

Le associazioni, che affermano di aver accolto con entusiasmo il progetto della nuova regolamentazione sulle batterie annunciata nel 2020, vogliono supportare le istituzioni per contribuire alla creazione di un sistema produttivo europeo competitivo e sostenibile. Si dicono però preoccupate per la lentezza con cui questo regolamento viene discusso e definito denunciando il fatto che fino a che non ci sarà un quadro chiaro all’interno del quale muoversi, l’intero settore rischia lo stallo.

Le controproposte

Per questo motivo, le associazioni hanno avanzato una proposta congiunta che possa aiutare a velocizzare il processo legislativo individuando 5 aree principali che la Commissione europea dovrebbe prendere in considerazione per arrivare alla definizione di una normativa efficace e coerente con il piano Fit fo 55.

“Siamo preoccupati – si legge ne documento – che in diversi casi gli emendamenti in discussione da parte dei soggetti coinvolti vadano in direzioni incoerenti o fissino target troppo ambiziosi. Crediamo che il compito delle istituzioni europee dovrebbe essere quello di rendere l’industria delle batterie del Vecchio Continente rispettosa dell’ambiente ma anche competitiva sul lungo periodo, tenendo conto che siamo di fronte a un mercato molto dinamico e in forte crescita”.

external_image

Le 5 aree di intervento

Il documento, presentato da Acea, Avere, Clepa, Ease, Ebra, EGMF, Epta, Eurobat, Eurometaux, Recharge e SolarPower Europe, pone l’accento su 5 aspetti.

  • Uso Materie prime riciclate: secondo quanto proposto alla Commissione Europea, tutte le batterie con capacità superiore ai 2 kWh dovrebbero avere una percentuale minima di materiali riciclati entro il 2030.
  • Caratteristiche progettuali e seconda vita: la definizione di standard costruttivi comuni a tutto il settore consentirà alla nascente industria europea di ridurre i costi di progettazione, migliorare gli standard di sicurezza e facilitare lo smaltimento o l’adozione delle batterie in sistemi di accumulo una volta terminata la loro funzione sulle auto elettriche.
  • Obiettivi di recupero dei materiali: in un articolo del documento, le associazioni chiedono che vengano definiti obiettivi minimi di recupero delle materie prime delle batterie per rendere il settore meno impattante sull’ambiente e più efficiente sul tema dello sfruttamento delle risorse.
  • Carbon footprint, prestazioni e durata: uno degli aspetti più delicati da regolamentare riguarda le caratteristiche di prestazioni e durata che le varie batterie dovranno rispettare per essere considerate ecosostenibili. Le associazioni chiedono che la legge individui diversi gruppi di accumulatori divisi per dimensioni, architettura e campo di applicazione e che per ognuno di essi fissi dei requisiti minimi.
  • Riduzione delle sostanze pericolose: tra gli aspetti delle batterie che saranno prodotte in Europa si chiede anche che vengano posti dei limiti sull’uso di materiali inquinanti o altamente infiammabili. Questo per arrivare al duplice obiettivo di realizzare prodotti meno impattanti sull’ambiente e anche più sicuri durante l’utilizzo.
volkswagen-il-progetto-pilota-per-il-riciclo-delle-batterie

Un'opportunità unica

Nel presentare le proposte, le associazioni hanno dichiarato: “Il nuovo regolamento sulle batterie rappresenta un modello che sarà molto utile per dare forma a un settore strategico che evolverà enormemente nel prossimo decennio. Chiediamo quindi al legislatore di considerare la natura complessa e altamente innovativa del comparto delle batterie per definire leggi adeguate al loro ambito di applicazione”.

“Anche perché l’Europa, se vuole avere successo, deve porsi come alternativa efficiente e sostenibile rispetto a una concorrenza che rappresenta una minaccia industriale reale. E deve farlo in fretta. Con una legislazione in grado di sostenere il settore europeo delle batterie, il Vecchio Continente può diventare un punto di riferimento a livello globale e imporre nuovi standard al resto del mondo”.