Le auto cinesi non sono una novità assoluta per gli automobilisti del Vecchio Continente, ma poco ci manca. Fino a oggi, le Case cresciute all'ombra della Grande Muraglia si sono affacciate in Europa timidamente e senza una vera e propria strategia.

Con l’avvento delle auto elettriche però le cose stanno cambiando rapidamente e i sempre più numerosi costruttori del Dragone cominciano ad avere modelli competitivi e il coltello tra i denti. Ognuno ha una propria filosofia di conquista ma tutti puntano allo stesso obiettivo: uscire dai propri confini per trovare nuove fette di mercato in Occidente.

Difficile trovare spazio

Come ha ammesso l’amministratore delegato di Nio, William Li, riuscire a ritagliarsi una posizione sul mercato europeo è difficilissimo. C’è tanta concorrenza e ci sono brand estremamente blasonati con più di un secolo di storia, che non potranno essere scalzati dalle posizioni di vertice tanto facilmente.

Perché ciò avvenga, a differenza di quanto è accaduto in passato, l'idea è quella di puntare su qualità e contenuti all’avanguardia. Il low cost da solo, infatti, non paga e soprattutto non pagherà nel lungo periodo. Si prevede che ci vorrà tutto il decennio che stiamo vivendo prima che la percezione cambi e le Case cinesi vengano viste come costruttori che meritano una possibilità anche salendo con i budget. Ma prima o poi succederà. Come - molto più velocemente - è accaduto con la tecnologia.

Aiways U5

C’è chi scommette sulla vendita online, chi intende affidarsi a una rete tradizionale e chi sostiene canali di importazione parallela. Aiways, per fare un esempio, si è accordata all'estero per la distribuzione attraverso la catena Euronics. Ma quale che sia la politica commerciale, l’idea alla base, comune a tutti, è che mai prima d’ora si era presentata una possibilità così ghiotta di venire in Europa.

La chance della transizione  

In questo l’auto elettrica ha un ruolo chiave, perché meno legata alla tradizione e, anzi, foriera di un messaggio di rottura che porta i possibili acquirenti a una maggiore apertura verso la novità. Oltretutto le Case cinesi hanno avuto vita facile a sposare il cambiamento rispetto a quelle europee, complice in primis l'esperienza sviluppata nel settore dell'elettronica e delle batterie, figlia della troppa nonchalance con cui abbiamo demandato lì nei decenni scorsi tutta la produzione tech.

NIO EC6 and ES8

“Il mercato delle auto elettriche non è ancora saturo – ha spiegato Alexander Klose, alla guida della divisione per i mercati esteri di Aiways – e per quanto ci siano sempre più modelli elettrici in arrivo, le Case cinesi possono avere delle chance di farsi largo. Noi cerchiamo di sfruttare questa situazione, ad esempio con il nostro U5, un SUV a zero emissioni già in vendita in Germania, Olanda, Belgio e Francia”.

Dello stesso avviso sono i vertici di Nio, che ha avviato la commercializzazione dell’ES8 in Norvegia, e Xpeng, anch’essa impegnata nel Pese scandinavo. In questi due ultimi casi il successo potrebbe essere dato dal fatto che siamo di fronte a modelli tecnologicamente molto avanzati. Nel caso di NIO dotati anche di battery swap, tecnologia che però alle nostre latitudini sembra più difficile da sviluppare.

Stazione di sostituzione batteria NIO - Power Swap Station 2.0

Il Cavallo di Troia tech

Come detto poi c’è sullo sfondo il tema dell’elettronica di consumo, assolutamente da non sottovalutare. Huawei e Xiaomi (che ormai guardano pure alle auto come Apple) sono brand con cui gli europei hanno preso confidenza e di cui ormai si fidano in termini di qualità del prodotto. Come non c’è diffidenza verso smartphone o TV cinesi, anche top di gamma, così ce ne potrebbe essere sempre meno verso le auto. E anzi, queste si potrebbero creare un'aura di veicoli particolarmente tecnologici.

Oltretutto l’arrivo massiccio di tanti brand renderà le vetture cinesi sempre meno “esotiche” e sempre più una concreta alternativa a modelli europei, americani, giapponesi o coreani.

XPeng P5 (2021)

Insomma, i manager dei brand cinesi sono sicuri che l’Europa sia una terra difficile da invadere, ma sanno bene che la transizione ecologica e globalizzazione possono aprire porte fino a oggi rimaste chiuse. Varcarle, con modelli che possono fare leva anche su caratteristiche concrete, può essere per loro un'opportunità unica. Per questo, facilitare il processo di decarbonizzazione delle Case europee, anche con iniziative come la Battery Alliance Ue, sarà determinante per mantenere la leadership in un settore chiave per l'economia del Vecchio Continente.