Arrivano i primi giudizi dell’industria sull’ultima mossa a tema ricarica del Governo, che ha avviato la consultazione pubblica per installare le 21.255 colonnine previste dal Pnrr, in cui è stato messo da parte un tesoretto da 741,3 milioni di euro.
Si tratta di un passaggio fondamentale, che aiuterà l’esecutivo a raccogliere i pareri dei player del settore prima di approvare il decreto attuativo della misura, che garantirà un contributo alle spese del 40% alle aziende che installeranno le colonnine.
“L’avvio della consultazione pubblica sui criteri e sulle modalità di assegnazione dei fondi del Pnrr per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici è una buona notizia", commenta il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, sottolineando che l'associazione della filiera eMobility "si avvarrà di questo strumento, con l’auspicio che le nostre osservazioni possano essere spunto di riflessione per i decisori pubblici”. Ma c'è un "ma".
Il primo nodo
“Si tratta di cifre importanti, che richiedono una particolare attenzione nell’assegnazione”, osserva quindi Naso, prima di rilevare un particolare su cui urgono chiarimenti: “Segnaliamo, però, che, nell’attuale enunciazione della consultazione del ministero della Transizione Ecologica, le offerte degli operatori di ricarica non valgono se l’infrastruttura non ricade all’interno delle stazioni di carburante tradizionale”.
Il segretario generale di Motus-E spiega perché, secondo lui, le cose potrebbero non funzionare: “Ricordiamo che la ricarica dei veicoli elettrici rappresenta un nuovo paradigma, che poco si sposa con gli spazi delle stazioni di rifornimento, specie in ambito urbano”.
“È giusto – continua – incentivare l’utilizzo di spazi e connessioni alla rete elettrica esistenti: tuttavia limitare la premialità ai soli distributori di carburante, escludendo supermercati, stazioni o altri nodi già operativi, non rappresenta affatto un vantaggio né per gli utenti e né per il sistema elettrico”.
Obiettivi a rischio
A questo punto, Naso lancia un appello: “Confidiamo che il Governo corregga il tiro e non obblighi gli attori di settore, che stanno investendo centinaia di milioni di euro anche sulla leva delle risorse messe a disposizione dal Pnrr, ad installare le colonnine esclusivamente nei vecchi distributori”.
Il rischio, conclude, sarebbe quello di “non raggiungere gli obiettivi sul numero di infrastrutture da installare, di non spendere tutte le risorse stanziate e, soprattutto, di dare vita ad un servizio poco efficiente per gli utenti finali”.