Per Tesla si tratta di un dejavu, che ricalca quanto già successo a Berlino negli ultimi due anni. Questa volta, però, protagonista della vicenda è limpianto per materiali catodici vicino a Giga Austin. Anche la fabbrica per batterie oltreoceano è finita infatti nel mirino degli ambientalisti locali.

Sono i gruppi PODER di East Austin, il Texas Anti-Poverty Project, la Hornsby Bend Alliance e altri, che si dicono preoccupati per possibili contaminazioni al fiume Colorado e per questioni di approvvigionamento dell’acqua. Chiedono perciò alle autorità texane di bloccare i permessi per costruire, almeno fino a quando l'azienda non coinvolgerà di più le comunità del posto.

Appello alle autorità

Le associazioni scrivono una lettera per dire che “Tesla sta progettando di costruire, oltre alla fabbrica per auto da 4,2 milioni di piedi quadrati, un impianto per catodi di batterie”, da loro definite “tossiche”.

La festa di inaugurazione della Gigafactory Austin di Tesla
Elon Musk all'inaugurazione di Giga Austin

Il problema sarebbe che lo stabilimento sorgerà “vicino a quartieri che non hanno accesso all’acqua in maniera soddisfacente e conveniente, mentre l’azienda pianifica di riceverne grandi quantità dalla città di Austin per le sue operazioni industriali”.

“Contiamo su di voi, nostri rappresentanti – è l’appello finale –, per ritenere l’azienda responsabile nei confronti dell’interesse pubblico prima che vengano arrecati ulteriori danni alle comunità e all’ambiente”.

I precedenti a Berlino

Difficile che la missiva abbia effetti sui piani di Elon Musk e soci, ma è curioso che la Casa abbia dovuto affrontare problemi molto simili in due parti diverse del mondo nel giro di così poco tempo. Il primo dei nodi da sciogliere in Germania ha riguardato il fatto che Giga Berlin confina con un’area naturale protetta, dove scorre anche un bacino di acqua potabile.

Tesla ha dovuto quindi prendere una serie di contromisure per tranquillizzare tutti, senza però riuscire a fermare le frange estremiste, arrivate a compiere un vero e proprio attentato alla struttura. E nelle ultime settimane c’è stato un nuovo episodio, che ha riguardato lo sversamento di 15.000 litri di vernici e ha scatenato le ire dell’associazione Green League.