Tesla e la pubblicità, un’amore che non è mai sbocciato. Fino a oggi, forse. Perché Elon Musk ci sta facendo un pensierino: la retromarcia, su una colonna portante della sua politica industriale, potrebbe essere dietro l’angolo.
Se finora ha basato tutto sulla sua grande popolarità e sui suoi tweet, capaci di diventare virali nell’arco di pochissime ore, adesso il ceo sta pensando di dire basta a questo modus operandi. Il motivo? Dare un’immagine diversa della Casa, come risposta ai continui – o presunti – attacchi dei media.
Cambio di rotta?
La rivelazione è stata fatta durante una recente video-intervista con il Tesla Silicon Valley Owners Club, occasione per dare anche uno “schiaffo” virtuale ai rivali Lucid e Rivian: “Forse – sono le parole di Musk – dovremmo cominciare a fare pubblicità, considerato che i media tradizionali non pubblicano articoli negativi sull’automotive, perché l’auto è uno dei più grandi, se non il più grande, inserzionista sui giornali”.
Un'idea che non sembra rispettare molto l'indipendenza della stampa e che appare anche come un modo per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Ce l'avrà con qualcuno in particolare? In un passaggio successivo il boss di Tesla cita a titolo di esempio General Motors, che ci sia qualche livore di mezzo?
Il pensiero comunque frulla nella testa di un Elon Musk che, dopo aver costruito il suo successo reinvestendo continuamente il capitale in ricerca e sviluppo, lasciando sempre a zero la voce “pubblicità” nel bilancio aziendale, sembra ora ritenere di poter influenzare l'informazione dei media generalisti con il suo strapotere economico. Anche in passato, però, non è mancata qualche eccezione alla vecchia indifferenza alla pubblicità.
Il giallo
L’anno scorso, per esempio, nella famosissima Times Square di New York, ha fatto capolino un enorme cartellone pubblicitario, dal costo di 100.000 dollari al giorno. Un caso così strano che ha persino portato qualcuno a ipotizzare che lo spazio non fosse stato preso direttamente da Tesla, ma da un suo investitore.
Di certo c’è che gli spot non sono ancora una priorità, visto che le vendite vanno a gonfie vele. Se però il supermanager sta valutando davvero il dietrofront, occorrerà anche tirare su una nuova e strutturata unità dedicata espressamente alle pubbliche relazioni. E questo è un altro nervo scoperto di Musk, anche se nella vita si può cambiare idea su tutto.
Fonte: Electrek