Non sono tempi facili per la Gigafactory Tesla di Shanghai. Superato il periodo del lockdown che ha fermato la produzione, la fabbrica si appresta a vivere un altro stop. 

Secondo quanto riportato da Reuters, infatti, la Casa americana sospenderà le attività per le prime due settimane di luglio per sottoporre lo stabilimento a una serie di migliorie che permetteranno di aumentare i ritmi produttivi. 

Una mossa programmata

In realtà, secondo anche altre fonti, l'operazione alla fabbrica cinese erano state messe in programma parecchio tempo fa ed erano state rimandate proprio a causa dell'acuirsi della pandemia e alla chiusura temporanea per motivi sanitari. Rientrati quelli, i vertici della Casa hanno deciso di dare il via alla ristrutturazione per poter rendere più profittevole l'intero complesso. 

 

Parlando di numeri, la Gigafactory, che a giugno è tornata a volumi pre-pandemia con circa 71.000 Model 3 e Model Y Made in China realizzate, dovrebbe innalzare la produzione a 88.000 vetture al mese. Elon Musk e soci, infatti, pensano di poter toccare quota 22.000 vetture a settimana (8.000 Model 3 e 14.000 Model Y). La produzione giornaliera si attesterebbe quindi a 1.200 Model 3 e 2.000 Model Y.

Resterà la sola fabbrica cinese

In effetti, fin dalla sua apertura, Tesla ha sempre affermato che lo stabilimento Cinese, una volta ampliato e portato a pieno regime, sarebbe potuto arrivare a superare 1 milione di auto all'anno: 100.000 vetture al mese.

Inoltre, citando le parole dello stesso Elon Musk, Tesla non ha intenzione di aprire nessuna altra fabbrica in Cina al di fuori di questa, che quindi deve diventare sempre più grande. Tesla si è rifiutata di dare dettagli ufficiali su quello che si appresta a fare, e non ha commentato nemmeno le voci di licenziamenti in Cina (come altrove) di lavoratori che non siano occupati direttamente nella fase produttiva. Questi dovrebbero essere compensati proprio dai nuovi posti di lavoro sulle linee, che dovrebbero aumentare in un numero compreso tra i 4.000 e i 19.000.