Dopo oltre 3 anni si è risolta la causa che vedeva Tesla accusata di essere responsabile dell’incidente in cui perse la vita un ragazzo di 18 anni. Il tribunale dello Stato della Florida che ha seguito la questione ha dichiarato che Tesla è da considerare responsabile per l’1%, mentre al ragazzo è imputabile l’altro 99%.
La cronaca del 2018 riporta che il 18enne Barrett Riley si schiantò con la Model S del padre a una velocità di 186 km/h contro un muro di cemento rimanendo ucciso, così come l’altro passeggero che si trovava a bordo del mezzo in quel momento.
Una causa pe due motivi
Nel 2019, la famiglia Riley decise dunque di citare in giudizio Tesla facendo leva su un pacco batteria difettoso e sul fatto che Tesla avrebbe dovuto avvertire tutti i suoi clienti della pericolosità di un’auto elettrica legata all’infiammabilità degli accumulatori.
Inoltre, la famiglia Riley affermava di aver installato un limitatore di velocità sulla Model S rivolgendosi direttamente a un centro assistenza Tesla due mesi prima dello schianto. Il ragazzo alla guida al momento dell’incidente, però, era riuscito a rimuovere lo stesso recandosi in un altro centro assistenza all’insaputa dei genitori, cosa che, sempre secondo l’accusa, non sarebbe dovuta essere possibile.
Risarcimento da 10,5 milioni di dollari
La giuria si è infine espressa assegnando a Tesla una responsabilità sull’accaduto pari all’1%. Allo stesso modo, pur ritenendo il giovane deceduto per il tragico incidente consapevole dei rischi legati alla sua condotta, ha concordato un risarcimento alla famiglia di 10,5 milioni di dollari. Questo, almeno, è quello che riporta il sito statunitense Law360.
Nella decisione del tribunale statunitense, forse, ha pesato anche il fatto che Tesla, poco dopo l’accaduto, rilasciò una nuova versione del software che permetteva di impostare un limitatore di velocità direttamente dall’auto anziché richiedere l’intervento presso un centro assistenza.
Le dichiarazione dell'epoca
Così commentò la Casa poco dopo l’incidente: “Il nostro pensiero continua a essere rivolto alle famiglie colpite da questa tragedia. Sfortunatamente nessuna auto avrebbe potuto resistere a un incidente ad alta velocità come quello. La modalità Speed Limit che consente ai possessori di una Tesla di ridurre la velocità massima e l’accelerazione della propria auto è stata introdotta come aggiornamento over-the-air lo scorso anno in dedica al figlio del nostro cliente, Barrett Riley, tragicamente scomparso nell’incidente”.
In una precedente nota sempre inerente il fatto, Tesla disse: “Non siamo ancora in grado di conoscere il numero di identificazione del veicolo, questo ci ha impedito di determinare se ci sono dati che permettano di ricostruire meglio l’accaduto. Tuttavia, se l’Autopilot fosse stato attivato, avrebbe limitato di molto la velocità dell’auto su quel tratto di strada e avrebbe imposto un’andatura al massimo di 35 miglia (55 km/h).
Né Elon Musk né Tesla hanno invece commentato la decisione del tribunale.