La tecnologia che sta alla base delle moderne batterie è in costante evoluzione. Da tempo si parla di stato solido, ma l'aumento dei costi per le materie prime sta portando alla continua ricerca di nuove soluzioni.

Una di queste arriva dalla californiana Lyten, che proprio per compensare il sempre più alto costo del nichel, sta lavorando a una batteria al litio-zolfo, altre tecnologia guardata con grande interesse da aziende e addetti ai lavori. A coordinare il progetto è stata chiamata Celina Mikolajczak, che dopo aver lavorato in Tesla e in QuantumScape, ora si lancia in un progetto tutto nuovo che vorrebbe cambiare il futuro dell'auto elettrica.

Lyten

Per abbattere i costi

La crescente domanda di auto elettriche si inserisce suo malgrado nel solco dell'impennata dei prezzi di molte materie prime necessarie per la produzione delle batterie. Su tutte il nichel, utilizzato nei moderni accumulatori agli ioni di litio. Questo ha ripercussioni sull'intera filiera, arrivando inevitabilmente a incidere sul prodotto finito.

In questo scenario la tecnologia a base di zolfo messa a punto da Lyten vuole ritagliarsi un nuovo spazio, puntando su un duplice vantaggio: da una parte l'abbattimento dei costi, dal momento che lo zolfo è un sottoprodotto industriale reperibile con facilità, dall'altro un allentamento della dipendenza da Paesi come la Cina.

Batteria Litio Zolfo

Il segreto è nella nanotecnologia

La tecnologia studiata dall'americana Lyten si basa su un grafene tridimensionale progettato internamente dalla start-up di San Jose, in California. A voler essere precisi, non si tratta di una tecnologia del tutto inedita. Questa, infatti, esiste da tempo, ma fino ad oggi è stata utilizzata principalmente nei laboratori accademici.

Ma utilizzando la nanotecnologia per manipolare gli atomi di carbonio, Lyten ha trovato un modo per applicarla su larga scala nelle batterie delle auto elettriche, rendendola competitiva con le batterie a base di nichel e più performante di quelle al litio-fosfato. Il risultato sarà centrato? Celina Mikolajczak è convinta di sì.