Non tutti sanno che i possessori californiani di una Powerwall di Tesla, lo scorso anno, potevano decidere di prendere parte al progetto pilota della Virtual Power Plant (VPP). In pratica, se si era installato presso la propria casa il sistema di accumulo di energia di Elon Musk e soci, si poteva mettere in condivisione con la rete elettrica locale l’energia immagazzinata per una migliore gestione.

Il programma è stato attivato allo scopo di creare il più grande sistema diffuso di batterie per lo stoccaggio di energia e per testare le potenzialità di un sistema in grado di coordinare varie Powerwall nella fornitura di energia elettrica alla rete in caso questa andasse in crisi per eccessivi consumi.

Ecco, dopo una prima fase di sperimentazione, il progetto è entrato in funzione e la centrale elettrica virtuale di Tesla è effettivamente intervenuta con successo per far fronte a un’emergenza. Vediamo cos’è successo, ma prima facciamo un altro passo indietro.

Ora si inizia a guadagnare

Come detto nel 2021 Tesla ha avviato la sperimentazione della VPP in alcune aree della California. L’adesione era libera, si dava tramite apposita app, e non dava nessun vantaggio. Dopo la prima fase, che ha dato risultati incoraggianti, Tesla ha stretto accordi con PG&E ed SCE, provider di energia californiani, estendendo l’iniziativa a quasi tutto il territorio dello stato americano.

Tesla Powerwall

Da giugno di quest’anno, proprio grazie all’accordo con PG&E, gli iscritti al programma ricevono 2 dollari per ogni kWh donato alla rete. Considerando il livello dei consumi delle aree coinvolte, si è stimato che ad ogni “chiamata di soccorso”, si possano guadagnare tra i 10 e i 60 dollari. Detto questo, torniamo al presente.

Uno strumento davvero utile   

Il 17 agosto, sull’app dedicata alla gestione del Powerwall, è comparso un messaggio in cui si chiedeva se si era disposti a cedere parte dell’energia accumulata alla rete. Hanno aderito 2.345 persone allacciate alla rete PG&E e altre 268 che hanno un contratto con un secondo operatore: SCE. In totale, la centrale elettrica virtuale di Tesla ha immesso in rete a una potenza di 16,6 MW sulla rete PG&E (e di 1,5 su quella SCE).

 

Così hanno commentato da PG&E: “Con le temperature roventi di questi giorni e l’alta domanda di energia in tutta la California avevamo chiesto ai nostri clienti di contenere i consumi durante il tardo pomeriggio e la sera per non stressare eccessivamente la rete. Grazie alla centrale elettrica diffusa di Tesla abbiamo da oggi un elemento in più per tenere sotto controllo la situazione ed evitare sovraccarichi”.