Sembrava tutto in discesa: sempre più auto elettriche vendute, progressi tecnologici, ottimizzazione delle risorse. E il prezzo delle batterie calava anno dopo anno. Si era ipotizzato di arrivare in tempi brevi alla soglia psicologica dei 100 dollari per kWh, cifra che avrebbe portato al sostanziale punto di pareggio tra le vetture tradizionali e quelle a zero emissioni.

Poi l’aumento dei prezzi delle materie prime ha accelerato, l’inflazione è cresciuta e il costo delle batterie ha iniziato a risalire. Secondo il rapporto di BloomberNEF, per la prima volta dal 2010 (anno in cui l’agenzia ha iniziato a monitorare i prezzi) a oggi. Vediamo che sta succedendo.

Siamo a quota 151 dollari per kWh

Bloomberg NEF afferma che nel 2022 i prezzi delle batterie agli ioni di litio sono aumentati del 7% arrivando a toccare i 151 dollari per kWh. L’incremento sarebbe potuto essere addirittura superiore se non si fossero diffuse - soprattutto in Cina - batterie di tipo LFP, quelle con chimica al litio ferro fosfato che permettono di utilizzare una maggiore percentuale di materiali di facile reperimento con una riduzione dei costi pari a circa il 20%.

La cifra riportata da BloombergNEF si riferisce a una media ponderata tra le batterie dedicate alle auto elettriche, quelle per i veicoli commerciali e quelle per i sistemi stazionari. Guardando i prezzi del solo settore auto le cose vanno un po’ meglio: 138 dollari per kWh a livello di batteria e 115 $/kWh a livello di cella. Questo significa che su un pacco batteria completo, le celle pesano per l’83% della spesa. 

Un pacco batteria Mercedes

Un pacco batteria Mercedes

Si tratta di un dato in un certo senso incoraggiante, perché fino a qualche tempo fa non si andava oltre il 70% a dimostrazione del fatto di come con gli anni si sia riusciti a ridurre la componente “non attiva” in favore di una maggiore densità energetica. In particolare, l’approccio cell-to-pack ha contribuito in modo sostanziale al risultato.

In Cina le materie costano meno

Lo studio di BloombergNEF ha messo in luce anche alcune differenze di tipo geografico sulla produzione delle batterie. In Cina, ad esempio, realizzare accumulatori agli ioni di litio costa in media 127 dollari per kWh. In Europa il 24% in più; negli USA addirittura il 33% in più.

Prezzi medi per la produzione di batterie

  • Cina: 127 dollari per kWh
  • Europa: 157,5 dollari per kWh 
  • USA: 169 dollari per kWh

A determinare queste differenze ci sono diversi fattori. Il primo riguarda il fatto che la Cina è il principale produttore di batterie al mondo e può così strappare prezzi migliori nell’acquisto di materie prime e migliori economie di scala. Il secondo il fatto che in Europa si producono batterie di qualità generalmente più alta e con una maggiore possibilità di personalizzazione.

La batteria Qilin di CATL

La batteria Qilin di CATL

Le contromosse del settore

Evelina Stoikou, autrice principale del rapporto, ha dichiarato: “Gli aumenti dei prezzi delle materie prime e dei componenti sono stati i maggiori contributori all'aumento dei prezzi delle celle osservato nel 2022. Tra questi aumenti dei prezzi per i metalli delle batterie, i grandi produttori di batterie e le case automobilistiche si sono rivolte a strategie più aggressive per proteggersi dalla volatilità, compresi investimenti diretti in progetti minerari e di raffinazione.

Una pratica che può dare dei vantaggi, considerando che secondo BNEF i prezzi medi delle batterie rimarranno elevati anche nel 2023, quando si raggiungerà quota 152 $/kWh.

BNEF prevede che il prezzo della batteria ricomincerà a scendere nel 2024, quando i prezzi del litio dovrebbero diminuire in seguito all'aumento della capacità di estrazione e raffinazione. Sulla base dei dati raccolti, si scenderà sotto i 100 $/kWh solo intorno al 2026: 2 anni dopo rispetto a quanto previsto in precedenza.

La Fabbrica di vetro Volkswagen a Dresda, dalla Phaeton alla ID.3

Operai al lavoro sulla batteria della Volkswagen ID.3

La domanda cresce

Yayoi Sekine, esperto del settore dello stoccaggio di energia di BloombergNEF, ha dichiarato: “Nonostante una battuta d'arresto del calo dei prezzi, la domanda di batterie sta continuando a far segnare nuovi record ogni anno. La domanda raggiungerà i 603 GWh nel 2022, che è quasi il doppio rispetto al 2021. Aumentare l'offerta a quel tasso di crescita è una vera sfida per l'industria, ma anche gli investimenti nel settore stanno aumentando rapidamente e l'innovazione tecnologica va di pari passo".

Kwasi Ampofo, anch’egli in forza a BloombergNEF, ha aggiunto: “I prezzi del litio rimangono elevati a causa dei persistenti vincoli della catena di approvvigionamento, del lento aumento della capacità produttiva e delle tensioni geopolitiche, ma i continui investimenti in ricerca e sviluppo, il miglioramento dei processi di produzione e l'espansione della capacità in tutta la catena di fornitura contribuiranno a migliorare la tecnologia delle batterie e a ridurre i costi nel prossimo decennio”.

Tra le innovazioni più rilevanti in questo senso: gli anodi di silicio e litio metallico, gli elettroliti a stato solido e i nuovi materiali catodici che, insieme alle migliorie dei processi produttivi, caratterizzeranno le batterie di prossima generazione.

Fotogallery: La gigafactory Volkswagen per batterie a Salzgitter