Da dove arrivano i materiali utilizzati per costruire le batterie auto elettriche? Ce lo dice il passaporto delle batterie, un documento che è ancora in fase di definizione e che è stato voluto dalla Global Battery Alliance proprio per tutelare i clienti sulla provenienza delle materie necessarie per la realizzazione delle celle delle batterie.
Il passaporto è stato lanciato in anteprima durante il meeting annuale di Davos organizzato dal World Economic Forum ed è stato presentato da Tesla e Audi, le prime due Case automobilistiche ad averlo adottato.
Le prime informazioni disponibili
Il passaporto, per ora, è un documento ancora incompleto. Però contiene già informazioni utili sull’origine dei metalli e degli altri elementi utilizzati per le batterie. Ad esempio, prendendo il passaporto Tesla, si scopre che il cobalto utilizzato arriva dalla Cina e che la Cina lo ha estratto interamente dalla miniera della Kamoto Copper Company con sede nella Repubblica Democratica del Congo.
Il problema, al momento, è che il passaporto Tesla indica la provenienza di una percentuale molto bassa delle materie utilizzate per le batterie. Audi, che dà informazioni più precise, per due delle sue batterie arriva al 10% e al 13,6%. Si tratta di batterie che hanno celle provenienti rispettivamente da Ungheria e Cina.

La batteria strutturale di una Tesla Model Y
Un importante primo passo
La Global Battery Alliance, società che conta più di 120 aziende ed enti pubblici, ha spinto per la creazione del passaporto al fine di garantire che la produzione di batterie “non solo supporti l’uso di energia green, ma che salvaguardi anche i diritti umani e promuova la salute e la sostenibilità ambientale”.
Il passaporto, con il tempo, sarà migliorato e diventerà un documento completo di tutte le informazioni sulla batteria, con la tracciabilità di tutti i materiali adottati per la costruzione di catodo, anodo, separatore ed elettrolita. Riporterà la provenienza geografica, i processi di lavorazione, le aziende coinvolte nella catena degli approvvigionamenti.

La batteria della nuova Audi Q8 e-tron
“Il passaporto della batteria stabilisce un gemello digitale della batteria fisica che trasmette informazioni su tutti i requisiti di sostenibilità e ciclo di vita applicabili sulla base di una definizione completa di batteria sostenibile. Mira a portare nuovi livelli di trasparenza alla catena del valore globale della batteria raccogliendo, scambiando, confrontando e riportando dati attendibili tra tutte le parti interessate del ciclo di vita sulla provenienza del materiale, la composizione chimica della batteria e la storia di produzione e le sue prestazioni di sostenibilità ", scrive la Global Battery Alliance sul suo sito web.
Fotogallery: Foto - Il primo passaporto per le batterie auto
Fonte: Global Battery Alliance via Electrek