C’è stato un tempo in cui le Case dovevano vendere auto a combustione interna. Ora non è più così. O almeno, sembra che non sia più così guardando il tipo di pubblicità che viene fatta su tv, giornali e siti internet. Ormai sono le elettriche a tenere banco.

Come cartina tornasole di un mondo in evoluzione si può prendere a esempio il Super Bowl. L’evento sportivo più seguito è da sempre il palcoscenico preferito dalle Case per mostrare le proprie novità di mercato con spot realizzati ad hoc, finanziati con budget stratosferici, infarciti di star e spesso simpaticamente ironici. Ebbene: il Super Bowl 2022 è stato dominato dalle auto elettriche.

Ma la cosa interessante, più che il tipo di auto che si pubblicizza, riguarda il messaggio ad essa collegato. La comunicazione intorno all’auto elettrica, negli ultimi tempi, è cambiata parecchio.

Dall’ambiente all’esperienza utente

All’inizio le auto elettriche o ibride venivano proposte nei vari spot come modelli che salvaguardavano il pianeta. Il messaggio era quasi monotematico. In effetti, erano auto di nicchia, dedicate a un pubblico ristretto di ambientalisti veri o presunti. Un esempio? Hollywood e Beverly Hills erano i due luoghi dove vent’anni fa era più probabile incrociare una Toyota Prius per strada. Era l’auto delle star del cinema, che – detta male – pagavano una sorta di contrappasso per i macchinoni dalle cilindrate improbabili che pure affollavano i loro garage.

Prius Prime

La nuova Toyota Prius

Ma torniamo al messaggio. Ora l’auto elettrica è mostrata come una scelta che rende felice chi la guida. È un’auto per tutti, in grado di soddisfare le esigenze di mobilità di qualsiasi tipo di automobilista. È comoda, versatile, silenziosa, scattante, efficiente. Va bene per le famiglie e per le persone in carriera, è un’alternativa valida per gli spostamenti in città, ma si può usare anche per i viaggi lunghi. In una parola: è l’auto del futuro, e si può star tranquilli che acquistandola non si rimarrà delusi. Ah, sì, e poi non inquina.

BMW i7 2022

La BMW i7, ammiraglia della Casa in veste zero emissioni

Sinonimo d’eccellenza

C’è dell’altro. Se da una parte le Case vogliono in un certo senso rassicurare gli automobilisti riguardo alla mobilità elettrica, dall’altra usano proprio l’auto elettrica come vetrina della propria eccellenza. L’auto elettrica, nella maggior parte dei casi, rappresenta la massima espressione in termini di tecnologia, meccanica, efficienza.

L’auto elettrica è il massimo in termini di aerodinamica, prestazioni, dinamica di guida. È moderna. Anzi, è all’avanguardia.

Le eccezioni alla regola

In un mondo – quello automobilistico – in cui tutto ruota intorno alle zero emissioni, c’è chi a fare pubblicità non ci pensa nemmeno. Stiamo parlando di Tesla e di Ferrari.

Tesla Model S

Una Tesla Model S

La prima, che le auto elettriche le produce sin dagli esordi, non ha mai realizzato una campagna di comunicazione. Elon Musk scrive su Twitter e ha un riscontro mediatico tale che, usando le sue stesse parole, può permettersi di risparmiare miliardi di dollari da destinare alla ricerca e sviluppo.

La seconda, pure, non ha mai fatto pubblicità a prescindere, costruendo la notorietà del brand (e che brand!) con i successi nelle corse. Ferrari, però, un’auto elettrica la deve costruire. Arriverà entro la fine del decennio. A quel punto, come farà a spingere le vendite? Si cimenterà in campionati dedicati alle auto a batteria (vedi Formula E, tanto per fare un nome) o cederà al fascino dello spot? Staremo a vedere.