Londra compie un altro passo verso la riduzione delle emissioni in strada. Secondo gli ultimi dati forniti dalla LEVC (London Electric Vechile Company), azienda che vende taxi elettrici TX con range extender a benzina, i suoi modelli rappresentano ormai il 40% di tutti i taxi della Capitale.

I 6.000 “Black Cab” a batteria hanno così superato i TX4 diesel, che fino a poco tempo fa erano i più diffusi in tutta la città.

I suoi segreti

I TX utilizzano una batteria da 33 kWh della LG Chem e un motore elettrico da 150 CV che dà potenza alle ruote posteriori. Così i taxi possono percorrere circa 125 km in modalità zero emissioni, con la batteria che viene ricaricata da un 1.5 tre cilindri a benzina da 82 CV che funge da generatore.

Secondo LEVC, i TX hanno evitato il rilascio di 162.000 tonnellate di CO2 da quando sono stati introdotti sul mercato, nel 2018. Ma oltre alle doti elettriche, il taxi è anche particolarmente pratico, dato che può accomodare sei passeggeri. Inoltre, è l’unico “Black Cab” capace di alloggiare una sedia a rotelle non ripiegabile grazie a un particolare sistema di rampe.

I taxi elettrici LEVC TX di Londra

I taxi elettrici LEVC TX di Londra

I taxi elettrici LEVC TX di Londra

La rampa integrata nel pianale consente di agevolare la salita a bordo di persone con disabilità

Le flotte aziendali spingono l’elettrico

La crescita dei taxi elettrici nel Regno Unito non deve sorprendere più di tanto. A febbraio, le immatricolazioni di auto “alla spina” sono cresciute in modo importante, tanto che elettriche e ibride plug-in hanno raggiunto una quota di mercato del 22,8%.

A trainare l’incremento delle vendite tra tutte le alimentazioni è stato soprattutto il settore delle flotte aziendali (+46,2% rispetto a febbraio 2022), mentre tra i privati si è registrato un comunque positivo +5,8%. La spinta è arrivata grazie anche alle elettriche, con una crescita del 18,2% sull’anno precedente e 12.310 esemplari immatricolati contro le 9.633 HEV e le 4.723 PHEV.

Se, da una parte, questi numeri sottolineano l’interesse dei britannici per le vetture EV, dall’altra richiamano la politica a interventi importanti per aumentare la presenza e l’accessibilità alle infrastrutture di ricarica.

A tal proposito, Londra potrebbe elaborare presto una proposta per allineare l’Iva delle colonnine pubbliche a quella per l’energia a uso domestico, oltre a rivedere le politiche riguardanti il Vehicle Excise Duty (una sorta di “bollo”) delle auto elettriche.

Fotogallery: I taxi elettrici LEVC TX di Londra