L’industria auto potrebbe essere a un bivio. E no, non stiamo parlando della scelta tra termico ed elettrico. Non adesso, almeno. Il discorso riguarda stavolta l’infotainment. È possibile infatti che Apple CarPlay e Android Auto, che ora sono lo standard, finiscano con lo scomparire.

Il fatto è che gli attuali, evolutissimi sistemi dedicati all’intrattenimento presenti sulle auto di ultima generazione rappresentano per le Case una ghiotta occasione per fidelizzare il cliente e, perciò, un’attraente opportunità di guadagno. Il fatto è che con la mobilità del futuro i servizi acquisteranno sempre maggiore importanza e, con essi, arriveranno abbonamenti, sottoscrizioni e acquisti online.

Standardizzazione addio

È in questo scenario che tecnologie come Apple CarPlay e Android Auto rischiano qualcosa. Hanno innegabili vantaggi, come quello di consentire a chiunque, a prescindere dall’auto che si guida, di avere facilissimo accesso a una serie di funzioni, come lo streaming musicale, il navigatore satellitare e la lettura dei messaggi. E poi sono gratuiti (BMW ha provato a metterli a pagamento con scarsi risultati).

Però non permettono alle Case di offrire servizi personalizzati. O meglio, permettono di aggirare in fretta eventuali funzioni extra che i Costruttori vogliono rendere disponibili a pagamento. E questo è un grosso limite, almeno per i brand.

Apple CarPlay on iPhone 8 in a Skoda

Apple CarPlay

Un'enorme fonte di guadagno

La prima Casa a uscire allo scoperto su un futuro cambio di rotta è General Motors, che sulle nuove auto sceglierà un software proprietario basato sul sistema operativo Google. Edward Kummer, a capo della Digital Division di GM, non usa mezzi termini: “Crediamo che ci siano enormi possibilità di guadagno se offriamo ai nostri clienti servizi in abbonamento. Nel 2030 potrebbero generare un giro d’affari di 20 o anche 25 miliardi di dollari l’anno”. 

Però, per arrivare a tanto, si deve lavorare e offrire prodotti digitali all’avanguardia, super-personalizzati, che diano effettivi benefici agli utenti finali che, se non vogliono spendere per accedervi, si troveranno con un’auto nuova e una vecchia… autoradio.

Android auto

Mike Himche, responsabile per la User Interface di GM, spiega: “Non vogliamo che l’esperienza a bordo delle nostre auto sia vincolata al fatto che i nostri clienti siano dotati o meno di un telefono cellulare”. Viene da chiedersi, però, chi al giorno d’oggi ne sia sprovvisto. E chi, di fronte alla possibilità di avere Apple CarPlay o Android Auto gratis o un sistema operativo in cui si pagano abbonamenti per accedere a certe funzioni decide di scegliere la seconda strada anziché acquistare uno smartphone.

In ogni Caso, General Motors ha deciso: dall'Hummer EV in avanti la strada è segnata. Altre Case seguiranno. La domanda è solo quante e quali. A quel punto sapremo se davvero le attuali tecnologie di mirroring avranno i giorni contati.

Fotogallery: GMC Hummer SUV