Il futuro delle batterie per auto elettriche potrebbe essere senza litio? No, il litio resterà un punto saldo nella transizione ecologica. L'opinione è praticamente unanime. Però è altrettanto vero che tanti produttori di batterie stanno cercando di costruire nuovi prodotti che facciano a meno di questo materiale.

Già oggi si sta affermando un'alternativa interessante. Ha debuttato con la JAC Sehol E10X, prima auto al mondo a montare batterie agli ioni di sodio (Na-ion). Una tecnologia, questa, alla quale lavorano in tanti, inclusi BYD e CATL, attratti dai bassi costi di produzione e dalla facilità di reperibilità proprio del sodio. Ma la questione è abbastanza complessa.

Il sodio è l’alternativa migliore

Gli analisti, con BloombergNEF in testa, pensano dunque ancora che la maggior parte delle batterie per le auto elettriche che saranno prodotte nei prossimi anni utilizzeranno il litio. Che siano agli ioni di litio o al litio ferro fosfato poco importa.

Però la presenza di alternative è considerata da tutti un bene. Non può che giovare a un settore in cui veicoli con caratteristiche diverse possono usare batterie di tipo diverso. E qui si torna agli accumulatori agli ioni di sodio, che sono dati in forte espansione.

La JAC Sehol E10X. prima elettrica al mondo con batterie agli ioni di sodio

Quelli montati sulla citycar elettrica di JAC sono forniti dalla HiNa Battery Technologies, startup cinese fondata nel 2017 dopo anni di incubazione presso diversi istituti di ricerca. La società ha realizzato batterie abbastanza semplici, nel senso che si tratta di accumulatori di primissima generazione. Sono addirittura più costosi degli attuali modelli agli ioni di litio a causa di economie di scala sfavorevoli. Si pensa però che con il tempo, miglioreranno tanto, sia sotto il profilo delle prestazioni sia di quello dei processi produttivi. Insomma, diventeranno molto attraenti.

Tanti margini di miglioramento

Tra i principali campi di sviluppo c’è quello dei processi produttivi veri e propri. Le batterie agli ioni di sodio possono essere realizzate sulle stesse linee delle batterie agli ioni di litio, con evidenti vantaggi sotto il profilo degli investimenti. E possono accogliere molte soluzioni tecniche mutuate proprio da queste ultime. Cioè, possono adottare diversi tipi di elettroliti e separatori, varie architetture interne e materiali innovativi. Questo le porterebbe - anzi, le porterà - ad aumentare sensibilmente la densità energetica.

Secondo BloombergNEF, le batterie agli ioni di sodio avranno presto la stessa densità energetica di quelle al litio ferro fosfato (al momento siamo al 25% in meno) ma a un costo dimezzato. E le batterie al litio ferro fosfato sono già tra le meno care in circolazione.

La disponibilità di sodio rispetto ad altre materie prime per batterie

A questo si aggiunge il fatto che le materie prime sono facilmente reperibili e diffuse su diverse aree geografiche e che le batterie sono molto più resistenti alle fiamme, garantendo quindi standard di sicurezza maggiori. Ma il litio non è destinato a scomparire. Anzi.

Il litio resisterà

I produttori di batterie non si butteranno a capofitto nella costruzione solo di accumulatori agli ioni di sodio. Alcuni si specializzeranno (HiNa Battery Technologies è l’esempio più lampante, ma ci sono anche la francese Tiamat, l’americana Natron o la britannica Faradion), altri – CATL in testa – diversificheranno. Ma nessuno smetterà di lavorare sulle batterie agli ioni di litio.

Secondo gli analisti, proprio gli ioni di litio continueranno a farla da padrone, affiancati dagli ioni di sodio, dal litio ferro fosfato o altre chimiche, che troveranno il loro campo di impiego potendo contare su caratteristiche uniche o su prezzi favorevoli. Un po’ come è accaduto in passato con i vari motori termici in circolazione.