Che la Tesla Model Y sia un successo commerciale è sotto gli occhi di tutti. Ma che sia l’auto più venduta al mondo in assoluto lascia comunque di stucco. Perché, considerando i dati di un intero trimestre, è la prima volta che una vettura full electric si piazza in cima alla classifica delle vendite globali.

Ma come ha fatto il SUV a raggiungere questo storico risultato? Cosa c’è dietro la creatura di Elon Musk e soci che la rende così appetibile? Cerchiamo di ripercorrere le tappe che hanno portato a questo incredibile traguardo.

Il contributo della Model 3

Il successo della Model Y, in un certo senso, inizia parecchio prima del suo arrivo. Tesla, si sa, ha avviato le operazioni con modelli volutamente di nicchia: la Roadster, la Model S e la Model X. La prima era poco più di un esperimento per rodare l’azienda, mentre la seconda e la terza erano (e rimangono) molto costose e, di conseguenza, esclusive.

Tesla Model S e Model X Plaid

C'è SUV e SUV: la Model X è lunga più di 5 metri e costa 117.490 euro (in Italia)

Poi, nel 2017, è arrivata la Model 3. L’auto con cui Tesla ha iniziato - passateci l'espressione - a fare sul serio. È stata infatti la prima vettura progettata per le masse. E le masse le ha effettivamente conquistate. Non con qualche difficoltà, se si pensa al fatto che la Casa ha rischiato la bancarotta nel tentativo (poi riuscito) di aumentare la produzione.

Vicende finanziarie a parte, però, è stata proprio la Model 3 ad aprire la strada alla Model Y. Perché la Model Y, quando è arrivata nel gennaio del 2020, si è trovata la strada spianata. Tradotto: si è trovata con un’azienda che aveva approntato una struttura produttiva in grado di rispondere anche a una forte domanda di mercato. Quella struttura produttiva era nata prima e, negli ultimi anni, è stata solo perfezionata e ulteriormente ampliata. Ma c’era già. E ricordiamoci che Model 3 e Model Y condividono il 70% dei componenti.

Tesla Model Y e Model 3

Tesla Model 3 e Model Y a confronto

Da Fremont al mondo intero

Restiamo un momento sulla questione fabbriche. Pardon, Gigafactory, come sono state ribattezzate. La Model 3 è stata inizialmente prodotta a Fremont ed è lì, in California, che sono state preparate le prime linee per un’auto “di massa”.

Tesla, nel 2018, accende il semaforo verde per il progetto che porterà alla costruzione di un nuovo complesso, il primo fuori dai confini statunitensi. Acquista un terreno e, poco dopo, avvia i lavori per la Gigafactory Shanghai, dalla quale, da ottobre 2019, iniziano a uscire delle Model 3 destinate ai mercati asiatici e non solo. Tesla produce sempre di più. Passa da 254.530 vetture nel 2018 a 365.230 nel 2019.

La strada è quella giusta. Servono più fabbriche e più modelli. Il 2020 è l’anno del debutto in alcuni mercati per la Model Y, che chiude a 509.737 unità. Intanto, al sito di Shanghai, si lavora alla Gigafactory di Berlino e a quella di Austin. Nel 2021 le vetture prodotte diventano complessivamente 930.000 e, nel 2022, ben 1,37 milioni. La Casa ha da poco festeggiato sia il superamento delle 4 milioni di auto prodotte sia quello delle 4 milioni di auto vendute.

Tesla Giga Texas: carrozzeria Model Y (rapporto Tesla Q1 2022)

La produzione della Tesla Model Y a Giga Texas

Chiaramente, il fatto che la Model Y sia un SUV e che la Model 3 sia una berlina, in questo momento storico, ha giocato a favore della prima, che infatti, pur con un prezzo di listino un po’ più alto, ha ricevuto maggiore apprezzamento da parte dei clienti, diventando presto la Tesla più venduta di tutte.

Una produzione rivoluzionaria

Inquadrata da un punto di vista storico, la Model Y ha tanto da dire anche per la tecnica utilizzata da Tesla per produrla. Con lei, infatti, ha esordito il famoso metodo del mega-diecasting. La Tesla Model Y è realizzata usando le Giga Press, enormi macchinari di stampaggio che consentono di ridurre tempi, costi e materiali usati. E di parecchio. La parte posteriore della scocca della vettura, per esempio, è composta da un solo pezzo. Prima, per la stessa porzione di chassis, ne servivano circa 70.

La Giga Press della bresciana Idra

In futuro, questa tecnica sarà adotta in modo più diffuso. Si pensa che con la nuova Model Y, alla quale Tesla sta già lavorando sotto la sigla “Project Juniper”, l’intera scocca sarà composta da una parte anteriore (in un pezzo unico), una posteriore (altrettanto in un solo pezzo) e una centrale, composta da un pacco batteria con funzioni strutturali.

Già ora, secondo quanto dichiarato dalla Casa, la Gigafactory di Shanghai impiega appena 2 ore e mezza per costruire una Model Y, dall’inizio alla fine. Si capisce che il vantaggio sugli avversari è enorme. Nel 2020 Volkswagen disse che impiegava 20 ore per una Golf e che si poneva l’obiettivo di scendere a 10 ore: sempre 5 volte più lenta di quanto siano capaci a fare Elon Musk e soci.

L’essenza dell’auto elettrica per tutti

La Model Y non è propriamente economica. In questo momento, in Italia, il modello base costa 46.990 euro. È addirittura oltre la soglia che consente di accedere agli incentivi (42.700 euro). Non sono tanti coloro che possono spendere quasi 50.000 euro per un’auto nuova. Soprattutto, fino a oggi, le auto più vendute in Europa e nel mondo costavano parecchio meno.

Però il mercato dell’auto elettrica è in crescita e chi vuole acquistare un’auto elettrica difficilmente non prende in considerazione una Model Y. È grande abbastanza da essere versatile, è efficiente, è tecnologicamente avanzata, sfoggia prestazioni di tutto livello. In più, promette autonomie rassicuranti e l’accesso a una rete di ricarica tra le più efficaci al mondo, quella dei Supercharger. Che non è solo la più diffusa sul pianeta, ma garantisce anche un’affidabilità e una facilità d’uso che altre non hanno.

Stazione di ricarica Tesla Supercharging (da sinistra: Model S, Model 3, Model X e Model Y)

Model S, Model 3, Model X e Model Y ferme a una stazione Supercharger

Se Tesla è sinonimo (o quasi) di auto elettrica, la Model Y è la quintessenza del brand più famoso al mondo nel campo delle zero emissioni. E qui il cerchio si chiude. La Tesla Model Y è stata l’auto elettrica più venduta in Italia ad aprile 2023 (stesso risultato anche a livello comunitario), l’auto elettrica più venduta in Europa nel 2022 e la terza auto più venduta in assoluto al mondo del 2022, dietro a Toyota Rav4 e Corolla, con la precisazione che le prime 2 hanno fatto registrare un calo del 10% e la terza una crescita del 91%.

Oggi sale sul gradino più alto del podio per vendite globali, a prescindere dal tipo di alimentazione. Lo fa perché nei primi tre mesi dell’anno nessun’altra auto, di nessun tipo, ha fatto di meglio. Anche la Toyota Corolla si è dovuta accontentare del secondo posto. Stiamo o non stiamo vivendo la transizione ecologica?

Fotogallery: Foto – Tesla Model Y e Model 3, cosa le rende speciali