Due memorandum d’intesa, entrambi in nome della sostenibilità. È quelli che firma l’Unione europea insieme a Cile e Uruguay, con gli obiettivi di collaborare su estrazioni di materie prime, rinnovabili, efficienza energetica e idrogeno.

Qui materie prime

Nel dettaglio, il partenariato con Santiago punta a sviluppare “un’industria competitiva e sostenibile per la lavorazione” dei minerali utili alla transizione e creare posti di lavoro “di qualità”, garantendo anche una crescita economica “stabile e inclusiva”. Sono soprattutto cinque i campi in cui collaboreranno Ue e Cile:

  • integrazione delle catene del valore sostenibili per le materie prime, anche attraverso lo sviluppo congiunto di progetti, e nuovi modelli imprenditoriali;
  • cooperazione in ricerca e innovazione, anche per quanto riguarda la conoscenza dei minerali e la riduzione al minimo dell’impronta ambientale e climatica;
  • cooperazione per promuovere i criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) e allinearsi alle norme internazionali;
  • realizzazione di infrastrutture materiali e immateriali per lo sviluppo di progetti, riducendone al minimo l’impatto ambientale e climatico;
  • cooperazione in istruzione e formazione professionale e sviluppo delle competenze lavorative.
 

Capitolo rinnovabili e idrogeno

Passando invece all’accordo con l’Uruguay, da Bruxelles fanno sapere che l’alleanza con Montevideo si concentrerà su promozione dell’efficienza energetica e scambi di politiche per rinnovabili e idrogeno verde e derivati.

“In particolare – specificano – la nostra cooperazione su questioni normative e di ricerca si concentrerà sulle definizioni, sulle metodologie, sulle norme in materia di sostenibilità, sui sistemi di certificazione e sulle misure volte a stimolare il miglioramento dell'efficienza energetica e la diffusione dell’idrogeno rinnovabile.

Collaboreremo anche per orientare gli investimenti verso questi settori critici, fornendo ai potenziali investitori la massima chiarezza per quanto riguarda i finanziamenti sia nell’Unione europea che in Uruguay”.