Per auto elettriche di nuova generazione ci vogliono batterie di nuova generazione. Lo sa bene BMW, che si appresta a dare vita a una nuova famiglia di modelli a zero emissioni che si baseranno sulla piattaforma Neue Klasse (il primo arriva nel 2025) e che, per questo motivo, ha letteralmente rivoluzionato gli accumulatori che su quelle auto saranno montati.
La Casa di Monaco, che dagli esordi (cioè, dalla i3) a oggi, ha sempre preferito celle prismatiche, ha deciso con le nuove, chiamate Gen6 (numero che sta a indicarne la generazione), di passare alla forma cilindrica. Un salto enorme, che richiede uno sforzo altrettanto convinto.
Un impegno in prima persona
Parlando di celle cilindriche, l’analogia con Tesla salta subito all’occhio, anche perché BMW ha scelto un formato grande, che ricorda molto da vicino quello delle 4680. Ma, sia chiaro, non ha copiato nulla. Anzi, ha lavorato sodo per sviluppare un prodotto che fosse in linea con le sue auto e con il dna del brand. Per questo motivo ha realizzato un nuovo centro di ricerca, chiamato Cell Manufacturing Competence Center (CMCC), che lavora sullo sviluppo di tecnologie per batterie di nuova concezione.
Un tecnico analizza la cella cilindrica Gen6 di BMW
Il nuovo impianto, che sorge a Parsdorf, a pochi chilometri da Monaco, si occupa di vari aspetti legati alle batterie, dalla progettazione delle singole celle alla definizione di metodi produttivi che possano essere utilizzati su larga scala. Per questo lavora a strettissimo contatto con l’altro centro dedicato alle batterie di BMW, quel Battery Cells Compentence Center (BCCC) con sede a Monaco dove invece l’attività è incentrata sulla definizione della giusta chimica.
Per spiegarci, usiamo le parole di Milan Nedeljkovic, responsabile della produzione per la Casa, che ha detto: “Facendo un paragone con il cibo, nel centro BCCC scegliamo gli ingredienti segreti delle nostre ricette, in questo CMCC studiamo come cucinare i nostri piatti”.
Milan Nedeljkovic insieme alla responsabile della produzione del CMCC Sophia Zielosko
Cosa promettono le Gen6
BMW è tra le prime Case a impegnarsi così a fondo sul tema delle batterie. Con i suoi nuovi competence center definisce le caratteristiche delle celle che saranno utilizzate sulle future vetture elettriche "Neue Klasse" progettando prodotti che non sono disponibili sul mercato. Però, l’idea di base della Casa è che la priorità resti quella di “fare le auto”. Per questo, una volta definite le chimiche, le architetture e i processi produttivi, la realizzazione vera e propria sarà affidata ai partner con i quali già collabora, da CATL in avanti, che si occuperanno della produzione di massa.
Ma torniamo alle celle cilindriche Gen6. In breve, garantiscono il 20% in più di densità energetica, il 30% in più di velocità di ricarica e il 30% in più di autonomia rispetto alle Gen5. Il tutto, con metodi produttivi che riducono le emissioni del 60%.
I fogli di materiale catodico
- Densità energetica: +20%
- Velocità di ricarica: +30%
- Autonomia: +30%
- Emissioni nel ciclo produttivo: -60%
Il doppio ciclo dell’economia circolare
Nel nuovo Cell Manufacturing Competence Center (sul quale presto inizieranno gli studi anche sulle batterie allo stato solido), BMW sta approfondendo anche le proprie conoscenze in tema di riuso e riciclo. L’idea alla base è semplice. Una batteria che non è più adatta a essere usata su un’auto ha ancora molto da offrire. Prima di tutto può essere usata per altri scopi e poi può fornire materie prime preziose per batterie nuove.
L'interno delle celle durante le fasi di asciugatura
- Re:Parts. BMW ha messo a punto un processo di diagnostica della batteria che consente di capirne lo stato di salute e anche di predirne il funzionamento futuro. Grazie a questa analisi, una batteria proveniente da un’auto elettrica può essere indirizzata verso sistemi di accumulo o altri usi in base alle reali condizioni in cui si trova.
- Re:Cycle. Una volta giunta a fine vita, la batteria può essere riciclata. Con gli attuali metodi di idrometallurgia e pirometallurgia, i materiali presenti all’interno delle Gen6 saranno riutilizzabili in percentuali comprese tra il 90% e il 95%.