Ho visto il futuro, prossimo e remoto, di Toyota. L'ho visto in un Hangar mastodontico all'interno dell'aeroporto di Bruxelles. E ho potuto valutare un piano chiaro e variegato per quel che riguarda tutta la filiera della mobilità e dell'energia. Parlare di automobili in maniera stringata sarebbe sufficiente quanto superficiale.
Su Motor1.com abbiamo messo sotto la lente di ingrandimento tutti i prototipi che il Gruppo - Toyota e Lexus ovviamente - ha portato. Qui, hic et nunc, parliamo delle novità, ma anche del percorso in tema di energie e sostenibilità. Iniziamo.
Approccio multi-energia
Il percorso della casa Nipponica passa incontrovertibilmente per la moblità elettrica. Non ci sono dubbi in merito e chi pensa il contrario, facendo leva su considerazioni pur valide passate relativamente a una efficienza energetica, deve ricredersi.
Toyota ha un obiettivo chiaro: la neutralità delle emissioni di carbonio per le operazioni produttive e per gli impianti industriali entro il 2030, il 100% di riduzione delle emissioni di Co2 nelle vendite di nuovi veicoli entro il 2035, e la completa neutralità entro il 2040.
Toyota Kenshiki Forum 2023, la presentazione delle novità
E per farlo, ha sviluppato un piano multi-energia sì, ma anche multi-esigenze.
L'auto a batteria è il cardine fondamentale, tanto che l'obiettivo di breve termine sarà quello di 250.000 unità elettriche l'anno entro il 2026, ma rimane anche forte l'idea dello sviluppo dell'idrogeno. Non tanto - o meglio, non solamente - con la vetrina dell'automobile a celle combustibili, quanto quale vettore energetico multi funzione.
"In Europa, il mix elettrificato di Toyota è già al 71% e si prevede che crescerà fino al 75% nel 2024, e si espanderà ulteriormente con i nuovi veicoli elettrici a batteria che svolgeranno un ruolo sempre più significativo nei volumi di vendita. La strategia di Toyota per l'idrogeno si estende a diversi settori della mobilità: nel segmento delle autovetture, offre la Mirai e la nuova Crown.
Nel settore commerciale, la Hydrogen Factory Europe di TME sta integrando l'attuale tecnologia a celle a combustibile in autocarri, autobus, pullman, imbarcazioni e pick-up, come dimostra il prototipo Hilux a celle a combustibile a idrogeno presentato a Kenshiki.
La tecnologia a idrogeno sarà ulteriormente perfezionata quando Toyota lancerà i suoi sistemi a celle a combustibile di terza generazione nel 2026."
C'è poi la mobilità dolce che si lega al progetto delle Olimpiadi di Parigi 2024, e l'ultimo miglio commerciale, senza dimenticarsi del "veicolo" fondamentale in tema di sviluppo, lo sport.
Prodotti a largo spettro
Il piano di lancio dei prossimi prodotti elettrici prevede un B-SUV cittadino e un Crossover sportiveggiante più vicini allo stato attuale della tecnologia, oltre alla (ancor più) futura FT-3e e - lato Lexus - la LF-ZC, berlina dall'aspetto simile alla attuale Prius. Prodotti, questi che saranno esemplificativi in tema di architettura e tecnologia per le batterie a partire dal 2026.
Se le prime due realtà infatti vedranno verosimilmente l'utilizzo delle attuali piattaforme eTNGA, così come l'utilizzo di pacchi batteria - ipotesi - che matengano costi e capacità attuale, con le future applicazioni, si arriverà all'architettura modulare di prossima generazione, al Giga casting e a batterie monopolari da 800 km con il 20% di costi in meno rispetto all'attuale pacco batteria montato sulla bz4x.
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Batterie ecco: la seconda fase prevede elementi bipolari Litio Ferro Fosfato da 600 km circa, 40% di costo in meno o più performanti da 1000 km (sempre WLTP) con un costo inferiore del 10%, ma adatte a future sportive, come il prototipo presentato chiamato FT-Se, sviluppato sotto l'occhio vigile di Akio Toyoda.
Il tutto in attesa del futuro a stato solido, preventivato nel 2027-2028. Un cammino netto e con tappe definite, che va visto anche e soprattutto nell'ottica di una razionalizzazione e un'ottimizzazione dei costi sul prodotto finale. E' questa la chiave con cui leggere questi apporti.
Idrogeno? Con varie applicazioni
Che l'idrogeno sia nei piani del gruppo lo si nota non tanto dal prototipo di Hylux realizzato in 10 unità da un consorzio del Regno Unito. La questione relativa al vettore va letta indossando il cappello energetico più che la sola mobilità.
E non a caso Toyota Europa istituirà un'operazione commerciale locale, la Hydrogen Factory Europe, per coordinare la commercializzazione della tecnologia e dei sistemi a idrogeno per le sue applicazioni - dai veicoli leggeri ai mezzi pesanti, dai pullman alle navi.
Toyota Kenshiki Forum 2023, tutte le novità
Il tutto, sfruttando anche il piano di sviluppo europeo di 45 miliardi, oltre al fondo per le infrastrutture di 284 milioni di euro per l'installazione di stazioni a idrogeno che, secondo quanto riportato dalla direttiva sulle Energie Rinnovabili, richiede intervalli minimi di 200 km tra le stazioni lungo i corridoi TEN-T (Trans-European Transport Network), oltre a un utilizzo di fonti sostenibili al 42% entro il 2030.
(Micro)Mobilità per tutti
A Bruxelles si è dato spazio anche al concetto di micromobilità e mobilità per tutti: in occasione di Parigi 2024, le prossime olimpiadi, la casa metterà a disposizione 250 c+walkS e c+walkT, veicoli eletrici con una velocità di 6 km/h per muoversi all'interno del villaggio olimpico ma non solo. Si tratta di una finestra su quello che può essere un'evoluzione a livello urbano.
E se di evoluzione si parla, tale deve essere per tutti. Ecco perchè è stato mostrato un e-puller per atleti e personale diversamente abile. Un progetto che vedrà l'utilizzo di app per lo sfruttamento tramite Kinto Share. Sarà un'occasione per poter analizzare e valutare quei concetti di micromobilità che si stanno diffondendo nelle nostre città, pur in maniera disordinata e con poca legislatura in merito.