Economica e "green". È così che l'energia solare viene cercata da privati e aziende, che puntano sì a ridurre le emissioni, ma anche a contenere i costi. E ciò è vero a maggior ragione per chi ha necessità di ricaricare un'auto elettrica. O anche qualcosa di molto più grande, come una flotta di treni.

Ecco spiegata la presenza di Ferrovie dello StatoKEY 2024, la fiera sulla transizione energetica e sulla green economy, dove l'azienda ha presentato i suoi obiettivi per diventare sempre più autosufficiente nella produzione di energia.

Le tappe

Ferrovie dello Stato punta a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040 e, per farlo, è pronta a produrre autonomamente fino a 2,6 TWh di energia rinnovabile all'anno e coprire il 40% dei suoi consumi energetici. Per raggiungere questo valore, FS vuole investire 1,6 miliardi di euro, aumentando del 10% la produzione complessiva attuale degli impianti di energia solare installati in Italia.

Presente con un proprio stand durante tutta la manifestazione, il Gruppo guidato da Luigi Ferraris ha spiegato le varie tappe che porteranno a questo processo.

Prendendo il 2019 come anno di riferimento, la riduzione entro il 2030 delle emissioni dirette e indirette di FS sarà del 50%, a cui si aggiunge l’abbattimento del 30% delle emissioni della catena del valore, che comprendono le emissioni generate da fornitori, clienti, collaboratori e altre fonti esterne. Nel 2040 si arriverà alla neutralità carbonica totale.

Foto - Fonti di energia rinnovabile (eolico e solare)

Una serie di pannelli solari

I primi passi

Il percorso del Gruppo è già iniziato. Fra le attivazioni del 2023 e quelle del primo semestre 2024, il Gruppo FS ha superato i 5,6 MW di fotovoltaico autoprodotto attraverso la messa in esercizio di nuovi impianti solari in aree del Gruppo non più funzionali, oppure con l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti e sui capannoni industriali da nord a sud del Paese.

Oltre alla produzione di energia, per Ferrovie dello Stato sarà fondamentale efficientare la propria flotta. Anche su questo punto la situazione è positiva, coi nuovi convogli Pop e Rock che - secondo l'azienda - permettono di ridurre del 30% i consumi rispetto ai treni della generazione precedente.

I treni Blues, invece, con la loro tecnologia ibrida a tripla alimentazione diesel, elettrica e a batteria, riducono del 50% il consumo di carburante, oltre a prevedere anche una forte diminuzione delle emissioni di CO2 rispetto agli attuali convogli diesel.

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Non c'è da dimenticare il trasporto merci. Il piano di efficientamento energetico del Gruppo ha coinvolto anche il Polo Logistica di FS che nel 2022 ha conseguito un risparmio all’ambiente di 1,8 milioni di tonnellate di CO2.

Inoltre, la società capofila Mercitalia ha lanciato un piano di rinnovo della flotta che ha previsto l'acquisto di nuovi locomotori elettrici e ibridi, nuovi carri e navi ibride per un risparmio del 25% sui consumi di energia da trazione. 

Insomma, sembra essersi aperta una nuova era per il trasporto su rotaia nel nostro Paese.