Quando si progettano batterie per e-bike, uno degli aspetti più importanti presi spesso in considerazione è la sicurezza antincendio. I piccoli accumulatori per bici a pedalata assistita, infatti, non devono in alcun modo prendere fuoco, anche nei casi di cadute violente o incidenti stradali, per non arrecare gravi ustioni agli utilizzatori.

Per ottenere questa caratteristica, gli ingegneri delle e-bike studiano metodi per isolare completamente il contenuto delle celle. L'ultimo è una speciale resina che, posizionata nell'invaso che contiene le varie celle, permette di azzerare quasi del tutto il rischio di incendio.

Tutto grazie alla resina

I nuovi pacchi batterie delle bici a pedalata assistita di ultima generazione sono studiati con un'invasatura dedicata, ovvero un case di acciaio in cui vengono immerse le varie celle in una speciale resina indurente, con l'obiettivo di isolarle l'una dall'altra e dall'ambiente esterno.

L'obiettivo di questa nuova tecnologia è evitare sia la corrosione che i danni fisici, due aspetti che, come abbiamo imparato negli ultimi anni anche sulle auto soprattutto nell'ambito del trasporto marittimo, sono le principali cause di incendi.

Bianchi e-bike

Bianchi e-bike

Grazie alla presenza della resina di nuova generazione, infatti, secondo i progettisti di diverse aziende americane come per esempio il leader del settore Pedego, nei prossimi anni si ridurrà al minimo l'infiltrazione di acqua salata o di vapore acqueo nella custodia delle batterie attraverso le guarnizioni, evitando così la corrosione lenta delle celle ed evitando di conseguenza un cortocircuito.

Un futuro anche a 4 ruote

Quello di invasare le batterie e racchiudere le celle in un materiale termicamente isolante potrebbe essere un metodo ideale anche per sviluppare nuove batterie per auto elettriche, in grado, allo stesso tempo, anche di dissipare il calore in modo più efficace, mantenendo standard più elevati nelle fasi di trasporto marittimo, dalle fabbriche ai Paesi finali di destinazione.