LG Energy Solution (LGES) ha affermato che in futuro abbatterà i costi di produzione delle batterie fino al 30%. Il colosso sudcoreano dovrebbe riuscirci quando adotterà il suo esclusivo metodo di costruzione degli elettrodi con rivestimento a secco.

Attualmente LG sta costruendo la linea pilota presso la sua fabbrica di Ochang, una città poco a sud di Seul e ha quasi terminato i lavori. Una volta attivata quella, l’azienda trasferirà quei processi su larga scala.

La linea pilota è già in costruzione

La produzione di elettrodi con rivestimento a secco è una sorta di panacea per i costruttori di batterie agli ioni di litio. Permetterà di risparmiare soldi e tempo, di consumare meno energia e di evitare l’uso di solventi, che sono molto pericolosi per l’ambiente e devono quindi essere recuperati e smaltiti secondo procedure scrupolose.

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La pasta usata attualmente per la produzione di elettrodi

Già in passato LG Energy Solution aveva detto di essere a buon punto su questa tecnologia, ma ora afferma che la linea pilota è stata progettata, i processi sono quasi definiti e la produzione è sul punto di partire.

Eppure manca ancora molto tempo prima che questo metodo sia adottato per la produzione di massa. LGES, che è tra le più avanti, ha affermato che convertirà tutte le fabbriche entro il 2028. Non proprio domani, insomma, anche se il passaggio alle nuove linee sarà per forza di cose graduale.

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Le bobine usate per la produzione di celle cilindriche

Un processo per anodo e catodo

È anche vero che il nuovo processo produttivo di LG Energy Solution è particolarmente ambizioso. A differenza di altri competitor, l’azienda coreana vuole utilizzare il rivestimento a secco non solo per l’anodo, ma anche per il catodo. Potendo produrre a secco entrambi gli elettrodi, il risparmio si amplifica. Le stime dicono che i costi saranno tagliati di una percentuale compresa tra il 17% e il 30%.

A rendere più vantaggiosa la produzione di batterie con il rivestimento a secco degli elettrodi contribuirà anche la minore necessità di spazio. Non dovendo più far asciugare l’impasto utilizzato attualmente, le Gigafactory potranno essere più piccole, arrivando a dimensioni dimezzate rispetto a quelle odierne, a parità di volumi produttivi.