Non è un momento facile per Volkswagen. La Casa, alle prese con la necessità di ridurre le spese, sta valutando l’opportunità di tagliare gli investimenti di circa 20 miliardi di euro. Nei prossimi 5 anni, quindi, l’idea è di passare da 180 a 160 miliardi.
A dirlo è la rivista tedesca Manager Magazin, che ha fatto un elenco anche delle aree che riceveranno meno risorse e, quindi, lavoreranno col freno a mano tirato.
La MEB+ è tra le vittime illustri
Nell’attesa della nuova generazione di veicoli elettrici del gruppo, quelli che nasceranno dal progetto Trinity e sulla piattaforma SSP, Volkswagen ha pensato di evolvere la piattaforma attuale MEB e di portarla a uno stadio più tecnologicamente avanzato, chiamato MEB+.
La piattaforma MEB+ dovrebbe arrivare, secondo gli annunci, nel 2026 e portare una serie di migliorie a livello di efficienza, prestazioni e velocità di ricarica. Ora, però, coi tagli al vaglio dei vertici aziendali, la MEB+ potrebbe non arrivare o arrivare in ritardo. Nel primo caso si passerebbe direttamente dalla MEB alla SSP, che è attesa per il 2028; nel secondo caso, invece, anche la SSP subirebbe ulteriori ritardi (sarebbe dovuta arrivare inizialmente nel 2025).
La piattaforma MEB+ sarebbe stata usata da tutti i brand
Più autonomia e ricarica ultrafast
Modelli a rischio
Attualmente Volkswagen sta valutando la possibilità di chiudere alcune fabbriche tedesche e tagliare un numero considerevole di dipendenti. Se prima si parlava di 15.000 esuberi, ora da più parti riecheggia una quantità doppia, pari a 30.000 unità. La Casa non conferma le cifre e spiega solo che “deve ridurre i costi nei suoi siti tedeschi”.
Ma ridurre i costi significa anche razionalizzare la gamma. A fare le spese di questa spending review dovrebbe essere il SUV elettrico compatto che si pensava di produrre nello storico stabilimento di Wolfsburg. Di questo modello, chiamato ID.Roc, come riportato dalla registrazione del nome, si era iniziato a parlare in primavera. Si sarebbe dovuto trattare di una sorta di una sorta di ID.4 in scala ridotta, con la differenza che avrebbe dovuto adottare non lo stile della famiglia ID, ma quello dei modelli termici della Casa, come mostrato dalla ID.2 All.