Anche se incentivi e agevolazioni stanno aumentando e promettono di abbattere  sempre di più la forbice di prezzo che separa le auto elettriche da quelle tradizionali, le prime rimangono costose. Una buona soluzione per chi voglia avvicinarsi alla mobilità a zero emissioni potrebbe essere iniziare da una usata. La timida crescita del mercato in Italia infatti fa sì che pian piano anche la disponibilità di elettriche di seconda mano inizi a diventare più sostanziosa. Ma quali sono le cose da valutare prima di acquistarne una?

1 – Pochi anni, pochi km

L‘elemento-chiave è ancora una volta la batteria che su quasi tutti i modelli più recenti è coperta da una garanzina di 8 anni o tot km. Questo “tot”  è un valore variabile da costruttore a costruttore e può andare da 100.000 a 300.000 km. Sulle EV diventa particolarmente importante perché è il limite entro il quale la Casa garantisce il mantenimento dell’efficienza della batteria al di sopra dell’80%, la “soglia critica” sotto la quale le batterie sono considerate non più adatte al servizio e vanno cambiate.

Elettriche usate, i consigli per sceglierle

Dunque, l’ideale è trovare un modello la cui batteria sia al massimo a metà vita utile, dunque entro i 4 anni e con non oltre la metà del chilometraggio-limite indicato dalla Casa. Considerando però i molti passi avanti fatti in pochi anni nel lo sviluppo dei sistemi elettrici, meglio essere ancora più selettivi e scegliere i modelli davvero più recenti, con al massimo 2-3 anni.

2 – Manutenzione regolare

Vale per tutte le auto ma sulle elettriche in modo particolare: sia perché la garanzia di cui al punto precedente è legata alla regolare esecuzione dei tagliandi che si concentrano soprattutto sulla verifica della batteria stessa e dell’unità di gestione della potenza con relativi sistemi di raffreddamento. Da cui dipendono l’efficienza e il corretto funzionamento dell’auto, specie se non più nuova. Utile verificare anche che sia in regola con tutti gli aggiornamenti dei software e le campagne di richiamo.

3 – Provenienza

Un altro elemento da valutare, è la provincia di provenienza dell’auto. Un modello acquistato in una zona climatica particolarmente fredda, specie se non ricoverato in un garage o box privato, potrebbe infatti aver sottoposto la batteria a ad un eccessivo stress termico, compromettendone l’efficienza e anche la capacità di ricarica. Allo stesso modo, se l’auto proviene dauna zona con poca densità di colonnine per la ricarica, c’è la possibilità che il proprietario abbia deciso di rivenderla perché all’atto pratico ha trovato difficoltà ad utilizzarla.

4 – Condizioni generali

Le principali accortezze rimangono quelle valide per la maggior parte delle auto e vanno dalla verifica del buono stato della struttura all’assenza di tracce di incidenti. Anche in questo caso, il pericolo è che urti di media gravità possano aver lesionato o indebolito qualcuno dei componenti del gruppo propulsore , della batteria o del sistema di ricarica. Anche l’usura di alcuni componenti, in particolare dei freni, potrebbero rivelare che l’auto non è stata utilizzata e guidata nel modo migliore e più consono alle sue caratteristiche.