Più capienti, ma soprattutto più veloci a ricaricarsi: le batterie che faranno fare l'atteso salto di qualità all'auto elettrica dovranno superare questo scoglio. Ma come? Per molti il risultato potrà essere ottenuto evolvendo ancora la tecnologia oggi dominante degli ioni di litio, che hanno ancora margini di sviluppo e perfezionamento, ma ci sono anche altre soluzioni, qualcuna forse un po' fantasiosa. Vediamole.

Batterie con involucro trasparente

La caratteristica interessante di questi studi è che ognuno segue un proprio percorso assolutamente originale. Argonne National Laboratory, ad esempio, afferma di poter dimezzare i tempi di ricarica utilizzando ossido litio-manganese in sostituzione del semplice litio, abbinato ad un involucro trasparente. La chiave sarebbe infatti proprio la luce, che provocherebbe una reazione estremamente più veloce, grazie ad una rapida emissione di ioni.

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Elettrolita liquido

Una ricarica rapida si può ottenere anche cambiando approccio circa l’elettrolita, come sostengono diversi studi tra cui quello della University of Glasgow, utilizzandone uno liquido "caricato" di energia e sostituibile, che renderebbe il rifornimento molto simile a quello a cui siamo abituati con i combustibili tradizionali, soprattutto nei tempi.

Pompa benzina

La controindicazione sta nel fatto che allo stato attuale servirebbe una grande quantità di fluido (centinaia di litri) per avere la stessa energia di una batteria di buon livello. Stessi concetti anche per la Purdue University che prevede sia elettrolita liquido sia un singolo elettrodo consumabile. L’elettrolita andrebbe rifornito ogni 500 km, l’elettrodo ogni 5.000 km circa.

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Scaldare o raffreddare?

Un miglioramento delle performance delle batterie si può ottenere anche controllandone la temperatura, anche se qui le teorie sono apparentemente opposte. La Penn State University ha recentemente dichiarato di aver trovato una soluzione per aumentare la velocità di ricarica e durata nel tempo grazie al preriscaldamento delle batterie. che impedirebbe la formazione delle placche responsabili del decadimento delle prestazioni e della durata delle batterie.

Piech Mark Zero

Al contrario, la Piëch Automotive, che allo scorso Salone di Ginevra ha presentato la supercar Mark Zero per la quale dichiara una ricarica fino all’80% in poco meno di cinque minuti, afferma che questo risultato si otterrebbe raffreddando opportunamente le batterie, o meglio abbassando la temperatura d'esercizio in ricarica. Una tecnologia sviluppata dalla Desten, fondata a Hong Kong e con un centro di ricerca e sviluppo in Cina, su cui si sa ancora poco visto che la vettura arriverà sul mercato solo nel 2022.

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Colonnine da record

Per ottenere grandi performance la soluzione più semplice è lavorare sulla ricarica stessa come illustrato nel progetto presentato già nel 2018 da ABB: una colonnina di ricarica ad altissima potenza, addirittura si parla di una potenza fino a 350 kW per fornire 200 km di autonomia in soli otto minuti. Questo tipo di colonnina è quello utilizzato per la ricarica delle monoposto di Formula E e qualcuna sta arrivando sulle strade grazie a Ionity ed Enel X, predisposta per rifornire modelli quali Porsche Taycan e Audi e-tron.