FCA e PSA hanno dato vita al quarto gruppo automobilistico al mondo. La fusione alla pari tra i due colossi europei è ufficiale: il nuovo asset vedrà John Elkann presidente e Carlos Tavares amministratore delegato, sede legale in Olanda e quotazione sulla borsa di Parigi, Milano e New York.

In un mondo di sinergie ed economie di scala le partnership sono all'ordine del giorno, ma qui siamo di fronte a qualcosa di diverso. Qualcosa che nasce, in primo luogo, per far fronte alla rivoluzione elettrica che sta velocemente trasformando il mondo dell'auto. Ma vediamo cosa ci si può aspettare per quanto riguarda ibride ed elettriche.

Tutte le elettriche di oggi

La corsa all'elettrificazione è ufficialmente iniziata. Ad oggi PSA è in vantaggio su FCA, che ancora deve portare al debutto un modello a zero emissioni. In vendita ci sono già Peugeot e-208 e, sulla stessa base, Opel Corsa-e. C'è anche il SUV compatto DS3 Crossback E-Tense che apre la strada alle EV a ruote rialzate. Sul fronte delle ibride, invece, la scelta è più ampia.

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Dalla Francia arrivano la Peugeot 3008, declinata nelle versioni Hybrid e Hybrid4, la Peugeot 508 Hybrid, la Opel Grandland X Hybrid4 e la DS7 Crossback E-Tense. Hanno tutte lo stesso schema meccanico, che abbina a un 1.6 a benzina uno o due motori elettrici per avere trazione anteriore (3008 Hybrid e 508) o integrale (3008 Hybrid4, Grandland X Hybrid4 e DS7 Crossback). FCA risponde, per il momento con due Jeep Plug-in hybrid: Compass e Renegade.

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Le elettriche in arrivo

Se il panorama attuale è già abbastanza affollato, il futuro riserva una vera e propria invasione di elettriche o ibride. Partendo di nuovo da PSA, per quanto riguarda le zero emissioni è imminente l'arrivo della Peugeot 2008 elettrica, attesa per il 2020 e realizzata sulla stessa base della DS3 Crossback. Per il resto, Tavares stesso aveva annunciato 40 modelli elettrificati per il gruppo da qui al 2025, ma per ora solo Opel ha scoperto le carte comunicando nel dettaglio la propria strategia.

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FCA risponderà il prossimo anno con una vettura molto attesa: la Fiat 500 elettrica. Sarà presentata ufficialmente il 4 luglio 2020 e si inserirà all'interno di quel piano industriale costato 5 miliardi che porterà alla nascita di 12 modelli elettrificati da qui al 2022. Tra questi, per quanto non ci siano conferme, anche la Fiat Centoventi dovrebbe arrivare sul mercato a vestire i panni di una sorta di Panda a zero emissioni.

Fiat Concept Centoventi

Il gruppo torinese ha novità succose anche per altri marchi. Interessante ad esempio il piano industriale di Maserati, che entro il 2022 avrà una versione a zero emissioni per ogni modello a listino. Nel 2020 sarà la volta della Levante, della Ghibli, della Quattroporte e di una nuova coupé. L'anno dopo toccherà a un SUV di Segmento D, alla versione “aperta” della sportiva citata prima e alla nuova GranTurismo, mentre nel 2022 e nel 2023 vedremo la nuova GranCabrio, la nuova Quattroporte e, per ultima, la nuova Levante. Alfa Romeo risponderà con la Tonale, che sarà declinata in una variante ibrida plug-in. Tornando a Jeep, ci sono voci di una Wrangler PHEV e arriverà - ma solo in Cina - una nuova Commander elettrica. 

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Le elettriche che potrebbero arrivare

Guardando verso un orizzonte più lontano, l'alleanza FCA-PSA potrebbe aprire scenari che non sarebbero stati probabili se i due gruppi fossero rimasti divisi. Anche se prima i rispettivi vertici aziendali dovranno mettere ordine su come sfruttare al meglio le piattaforme disponibili. Abbiamo visto, ad esempio, che sui modelli di dimensioni contenuti Peugeot e Fiat hanno seguito due strade separate, che hanno portato alla 208 da una parte e alla 500 dall'altra.

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Come si eviteranno “doppioni” (e quale base sia più evoluta e flessibile) sarà da scoprire. Ad esempio, la tanto annunciata Fiat 500 a 5 porte, nascerà sulla base della sorella a tre o su quella, già pronte, della Segmento B francese? Stesso dilemma dovrà essere affrontato per le ibride. Le due Jeep PHEV sono nate su basi tradizionali poi “adattate” all'elettrificazione, mentre 3008, DS7 e Opel Crossland X ibride sono state realizzate sulla piattaforma EMP2, che per quanto risalga al 2013 era già stata pensata per accogliere powertrain ibridi. Chi avrà la meglio?

Maserati, dal 2020 tutti i modelli saranno elettrici

Sembra più chiara, invece, la questione inerente l'alto di gamma. PSA è praticamente assente dai segmenti Premium, mentre FCA, con Alfa e soprattutto Maserati, presidia da tempo la categoria. Proprio in questi campi la Francia potrebbe trarre i maggiori benefici, considerando anche le dichiarazioni Citroën secondo cui la Casa tornerà presto sul mercato con un'ammiraglia tre volumi.

In tutto questo si affaccia l'affascinante ipotesi di una rinascita del marchio Lancia, che potrebbe avere ancora una ragione d'esistere, oltre che per storia e blasone, anche per motivi strettamente commerciali. Si prevede una Ypsilon ibrida ad esempio, ma si parla anche dell'arrivo di un secondo modello.

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FCA e la produzione di batterie in Europa

Se il matrimonio con FCA può portare un vantaggio a PSA per ampliare la propria gamma verso l'alto, a Torino si può sfruttare anche l'alleanza per diventare player attivi nell'intricato universo delle batterie. In Europa, infatti, sta nascendo un asse franco-tedesco per la produzione delle batterie sostenuto da una parte proprio da PSA e, dall'altra, tra gli altri, da BMW e Volkswagen.

L'obiettivo di fondo europeo è ridurre la dipendenza dall'Asia (solo l'1% delle batterie viene prodotto nel Vecchio Continente) e, per questo obiettivo, sono stati già stanziati un miliardo e 700 milioni di euro (e altri miliardi in arrivo) che finanziano la creazione di un consorzio che vede coinvolte 30 aziende di primissimo piano, incluse Varta (produttore tedesco di batterie) e Northvolt, realtà svedese che punta sulla forte innovazione proprio nel campo delle batterie.

FCA, che comunque ha annunciato che assemblerà essa stessa le batterie nello stabilimento di Mirafiori, potrebbe entrare a far parte della partita con vantaggi evidenti sotto ogni punto di vista. Magari anche a livello di sistema Paese.

Opel Grandland X Hybrid4 and Opel Corsa-e (right)

E intanto Opel pensa anche all'idrogeno

Nella fusione FCA-PSA, Opel sembra avere un ruolo un po' marginale. Ma negli equilibri del “super-gruppo”, in realtà, anche il marchio tedesco avrà parecchio da mettere sul piatto. Si tratta della conoscenza maturata in campo dell'idrogeno, tecnologia in cui ha un vantaggio di know-how rispetto sia a PSA sia a FCA. Con il ritorno delle alimentazioni a fuel cell in neonato quarto gruppo automobilistico mondiale potrebbe ritagliarsi uno spazio importante anche in questo settore.