Il mantra della mobilità elettrica è semplice, almeno a parole: se si riescono ad abbattere i costi delle batterie si possono abbassare i prezzi delle auto a zero emissioni, favorendone la diffusione. Chiarissimo. E infatti, non c’è Casa che non stia studiando un modo per spendere meno per la produzione o l'approvvigionamento delle celle agli ioni di litio.
Tesla, in base alle ultime indiscrezioni raccolte dal blog americano Electrek, avrebbe avviato in questo senso un progetto top-secret chiamato Roadrunner. Secondo quanto emerso, si punta a trovare il modo di produrre su larga scala batterie a basso costo. L’obiettivo è arrivare a spendere 100 dollari a kWh: almeno 30% in meno rispetto ai costi attuali. In sostanza, vorrebbe dire spendere 10.000 dollari per una batteria da 100 kWh.
Tesla balla da sola
I segnali che Tesla stia puntando a produrre batterie in proprio sono tanti. La Casa, che già con l’accordo che la lega a Panasonic ha introdotto sul mercato batterie all’avanguardia in termini di prestazioni, negli scorsi mesi ha acquistato la Maxwell e ha fatto trapelare la volontà di costruire un impianto per la produzione di batterie a Fremont. A questo, a breve, dovrebbe affiancare fabbriche analoghe anche in Cina e in Europa.
Non dimentichiamo poi che Tesla ha anche depositato i brevetti inerenti nuove tecnologie sviluppate in Canada dal professor Jeff Dahn, che sta lavorando su una batteria garantita per 1,5 milioni di km. Proprio le batterie, per Tesla, rappresentano il fattore di maggior vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza. Lo ha confermato anche Jerome Guillen, presidente della divisione “Autopilot”, che ha definito le batterie come “l’ingrediente segreto” del successo di Tesla.
Fotogallery: Tesla Model X prova su strada
Meno costi e più chilometri
Il progetto Roadrunner non punta solo a ridurre i costi. Elon Musk sta spingendo per aumentare la densità energetica delle batterie, in modo da poter accumulare più energia con lo stesso ingombro. L’obiettivo, a quanto pare, è di riuscire a presentare entro pochi mesi (forse già a aprile, quando si terrà il “Battery Investor Day”) una batteria da 1.000 km di autonomia da montare su Model S e Model X.
Fotogallery: Tesla Model S
L’arrivo delle nuove batterie porterà con sé un’enorme evoluzione anche in altri ambiti connessi. Ad esempio, si pensa che tutti le connessioni elettriche tra le celle delle batterie, che attualmente sono realizzate attraverso cavi elettrici, saranno sostituite da saldature laser.
L’evoluzione dei costi delle batterie
Dichiarazioni di Tesla a parte, quando l’industria automotive arriverà davvero alla fatidica soglia di 100 dollari a kWh? Gli analisti dicono presto: bastano ancora pochi anni. Ad oggi, però, anche nei casi migliori non si scende al di sotto dei 156 dollari a kWh. Che è comunque un bel risultato se si pensa che nel 2018 il costo medio di una batteria era di 176 dollari/kWh, che nel 2015 era di 373 dollari/kWh e che, dieci anni fa, non si riusciva a scendere sotto i 1.160 dollari/kWh. Insomma, i progressi sono stati evidenti…