L'Unione europea, ormai lo sappiamo, sta facendo ogni sforzo possibile per riagganciare il treno dell'Asia sulla produzione delle batterie, e il fatto di aver triplicato gli investimenti rispetto alla Cina lo scorso anno lo dimostra chiaramente. Anche con il coinvolgimento di aziende extra-e,ropee che possano portare qui capitali e produzione.

Ora però sembra che sotto i riflettori ci sia in particolar modo il Regno Unito, che dall'Unione sta (faticosamente) uscendo. Infatti corrono voci su un interessamento di Elon Musk, avvistato proprio in UK di recente, e del colosso cinese BYD, fresco del lancio della sua batteria "indistruttibile", che pare intenda iniziare a produrre batterie insieme a Jaguar Land Rover.

GigaBristol?

Il dipartimento del commercio estero inglese ha confermato sia la presenza di Musk su suolo britannico sia la volontà del vulcanico imprenditore di avviare la costruzione di una nuova Gigafactory proprio lì nel Regno Unito.

Nella sua toccata e fuga – il suo jet privato è atterrato all’aeroporto di Luton ed è ripartito solo 19 ore più tardi – Musk ha visitato un appezzamento di terreno di 650 acri vicino a Bristol, magari anche solo per avviare qualche sorta di attività di ricerca e sviluppo.

L'idea fornitura di energia

Se da una parte infatti alcune fonti hanno dichiarato che potrebbe addirittura voler realizzare un nuovo impianto produttivo per Tesla, dall’altra non si deve dimenticare che proprio nel periodo in cui era alla ricerca di una location per la Gigafactory europea, Musk in persona si disse poco propenso a prendere in considerazione il Regno Unito a causa dell’incertezza dovuta dalla Brexit. E per questo andò in Germania.

La situazione si apre su diversi scenari, visto che con la necessità di far ripartire l’economia, il governo inglese potrebbe elargire consistenti aiuti ad un imprenditore che volesse avviare un’attività sull’isola. Ma potrebbe anche essere che Musk, intenzionato a lanciarsi nella fornitura di energia, stia pensando piuttosto a consolidare quel business proprio tra i sudditi della Regina Elisabetta.

BYD e JLR

Intanto, chi sembra avere le idee chiare su un futuro inglese è la cinese BYD, pronta al lancio anche da noi la sua berlina di lusso da 45.000 euro. La Casa, nata nel 1995 proprio come produttore di batterie e che si è convertita solo in un secondo momento alla produzione di automobili, infatti, sta trattando con Jaguar Land Rover per avviare la realizzazione di un impianto di produzione di batterie proprio in Gran Bretagna.

La trattativa va avanti da un po’, e anche in questo caso la mancanza di chiarezza sulle regole che organizzeranno il commercio tra UK e Unione Europea sembra essere uno dei principali ostacoli da superare.

Gli analisti scommettono comunque sulla buona riuscita del progetto, considerando sia che BYD in Europa sta crescendo velocemente nel settore dei bus elettrici (che già produce in Francia e Ungheria) sia perché la Casa inglese, che per la I-Pace si è avvalsa sia dell’austriaca Magna Steyr per la costruzione e di LG Chem per le batterie, punterebbe a strutturarsi diversamente per far fronte all’espansione dell’elettrificazione della propria gamma.