Nel secondo trimestre del 2020 le auto “alla spina” vendute in Europa sono state il 7,2% del totale. Nello stesso periodo dello scorso anno il complesso delle elettriche e plug-in hybrid (alle quali ci si riferisce nell’insieme come ECV, dall’inglese electric chargeable vehicles) non erano andate oltre il 2,4%.
Questi numeri, pubblicati oggi dall’associazione europea dei costruttori di auto (ACEA), danno la percezione chiara di come la eMobility stia sempre più prendendo piede in Europa, con un'accelerazione che ha consentito addirittura di superare la Cina. E anche in Italia alla luce degli ultimi dati sulle immatricolazioni.
Il boom ECV
Guardando al mix di alimentazioni, le auto a benzina detengono ancora la leadership con un consistente 51,9% di market share. Però, nell’ultimo trimestre hanno perso 2 milioni di immatricolazioni (-55%). Sono seguite dalle vetture a gasolio, la cui quota sta repentinamente scendendo ed è crollata ormai al 29,4% (-53,4% nel trimestre).

Dietro si piazzano le ibride (HEV) al 9,6% di quota e le ECV, appunto, al 7,2%. Nel periodo aprile-giugno le vendite delle ibride sono calate del 7,2%, mentre le elettriche sono cresciute del 12,7% totalizzando 63.216 unità vendute. In grande spolvero le PHEV con un incremento a tre cifre, pari al 133,9%, grazie a 66.128 immatricolazioni.
Il residuale 1,9% del mercato, con un calo del 50,5% delle immatricolazioni nel trimestre, è occupato da auto alimentate a Gpl, metano e etanolo.
La "alternative"
Guardando alla struttura del mercato europeo si scopre anche che nel loro complesso i veicoli spinti da alimentazioni alternative rappresentano ormai il 18,7% del totale e le loro vendite nel secondo trimestre del 2020, con 335,906 unità, sono calate di solo l’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2019, in cui però non si erano dovuti fare i conti con la pandemia.

Guardando ai quattro principali mercati Ue – Germania, Francia, Italia e Spagna – si notano però risultati contrastanti. In Germania, ad esempio, il complesso delle alimentazioni alternative è cresciuto del 51,1% e in Francia del 20,6%.
In Spagna e in Italia, invece, si è registrato un segno meno per l'insieme delle "alternative", frutto del fatto che la crescita delle elettriche pure, che pure da noi è stata implacabile anche durante il lockdown, non ha compensato il calo di ibride e Gpl, portando quindi al -46,2 spagnolo e -30,2% italiano.